Mi ha preso la tenerezza dei vecchi. Non perché mi ritenga tale, ma gli anni si accumulano, costruiscono una montagnola dalla quale si vede attorno. Magari sfuocato e così le cose diventano masse colorate, fili appesi al cielo, con una loro gentilezza interrogativa che chiede sorridendo: chi siamo? E nulla è mai ciò che appare, perché il ricordo aggiunge, spinge a ripetere pur sapendo che ci sono meccaniche celesti, come direbbe Battiato, alle quali si sfugge solo con la speranza. Sarà diverso e non finirà, però…
Ci si perde tra le immagini, ci si perde nella tenerezza del giorno in cui l’equinozio annuncia nuove gemme, colori e abiti leggeri. La tenerezza dei vecchi è addolcita di tracce, di mappe, che i passi conoscono a perfezione, è fatta di sabbie in cui è bello lasciare impronte, di asciugamani colorati stesi ad accogliere. È costruita con pensieri senza capo né coda, perché i pensieri non devono per forza avere un inizio e una fine. La tenerezza è fatta del vedersi, dell’ascoltare il corpo che brontola allegro tutte le ingiurie che gli abbiamo inflitto, ma è anche la pelle che sente il cotone fresco di bucato, il sole che la spinge. È il pensiero che già racconta altre attese mentre il corpo ascolta e si distende.
La tenerezza è ciò che si può fare ed è nuovo, così nuovo che suscita contentezza e oscura quello che ormai è da parte. Volevo scrivere in un quaderno, dividendone a metà le pagine, da una parte ciò che non potrà più essere ma è stato, e nell’altra metà, a fronte, mettere il possibile, il desiderato, il sollecitante. Mi sono accorto che la prima metà era ricchissima, ma la seconda era infinita e quella mezza pagina di ciò che attendeva d’essere, era gentile col passato perché gli lasciava tempo e infiniti spazi bianchi da riempire. Con tenerezza aspettava che raccontasse.
Forse anche per questo mi ha preso la tenerezza dei vecchi che hanno la pazienza del vedere, che si soffermano su una parola, che alzano gli occhi e guardano in alto, accorgendosi del cielo, dei cornicioni dei palazzi che giocano con l’ombra e le nuvole e gli sorridono. Mi ha preso la tenerezza dei particolari dimenticati che un tempo avevano richiesto cura e sapienza ed erano stati lasciati allo sguardo attento della bellezza. E ho pensato che quando si rallenta il mondo prende forma – lo sa bene chi cammina – e tutto ha una sua nascosta ragione, una domanda gentile di attenzione.
Mi ha preso la tenerezza dei vecchi e la mente ha abbracciato l’aria nuova, il sole, i rumori del cantiere, il vestire con una maggiore cura del solito, e il rizzare il corpo, fiero d’essere uomo. È stato allora che la gratitudine che si era sparsa tra i pensieri s’è fatta palese e forte e mi è sembrato un sentimento bello e pieno di compagnia.
Che grande conquista la tua, Roberto!
Come diceva Van Gogh “senti profondamente, senti con tenerezza.”
Non so se sia una conquista José, ma mi sento intenerito dalla vita e questo mi fa sentire, e vedere, cose che non percepivo. Va così, poi chissà 🙂
Ho letto tre volte…questo tuo pensiero è incantevole.
grazie
Non so se sia giusto chiamarla la tenerezza dei vecchi, oppure saper assaporare la vita 😉
Oilà ragazze, che bello sentirvi vicine e sorridenti. Buon inizio di primavera 🙂
Ciao Will … ho appena finito di sfogarmi nel blog di Aquilanonvedente, in cui ho scritto :
“Ciao Aquilanonvedente … mi domando cosa starai facendo, in questa bella mattinata di fredda primavera, illuminata da un timido sole … con la natura che pare finalmente svegliarsi e consegnarsi a noi pulita e rassicurante ! C’ è una strana atmosfera intorno e, mentre già si affacciano le prime violette di pascoliana memoria, noi assistiamo, da una parte, a queste crudeli ed assurde uccisioni di donne e, dall’ altra, qui in Italia … al baloccarsi di squallidi politicanti, con in testa il pornonano di arcore, il razzista e xenofobo salvini, la scema meloni, ed il peggiore di tutti, il miserabile peppegrillo, il multimiliardario comico ( comico ??? Beh … si fà per dire ! ) che tira i fili di quella marionetta spocchiosa del di maio ! Sembrerebbe che non riescano ad accordarsi sui nomi dei politici che dovrebbero ricoprire il ruolo di Presidenti della Camere …. per la serie del “Tu non vuoi votare il rospo che propongo io ? Io non voto il bacarozzo che sostieni Tu”, con grande gioia degli elettori che li hanno votati … e lacrime amare per la democrazia che assiste attonita allo sfacelo delle regole democratiche !
Ti domanderai, forse, e brunetta ??? Lui, il nano bagonghi dell politica infima ed idiota ( ma ferma e dinamica, se si tratta di quattrini pubblici da mettersi in tasca ,,, ), aveva già ritrovato la sua naturale collocazione al circo equestre fra i mostri a tre teste e le donne cannone, ma, visto che i giochi si sono riaperti, eccolo qui di nuovo, dall’ alto dei suoi circa 140 cm. di statura (sic!), a cazzeggiare or qui or li, stracontento di far risentire la sua voce di nano pontificare su politica e puttanaggine !
Mah … se potessi rifugiarmi sull’ ultima stella morta dell’ universo, me ne andrei di corsa là … ma sono un uomo, e come tale debbo soffrire, insieme a tanti altri che non hanno ancora perduto la speranza di un mondo migliore “per tutti e tutte” non ostante il caravanserraglio della classe politica attuale ! :-(” …
Fortunatamente, Tu continui a scrivere di cose vere … e mi è dolce scappare da te e leggerti ( e rileggerti ) su cose che appartengono al cuore ! 🙂
Un abbraccio, caro amico e …. a bientot !
Caro Bruno, la politica ha una grande qualità, muta con discreta rapidità, ciò che non è serio non lascia traccia, fa danni ma procede per equilibri finché non sfocia in dittature e uomini della provvidenza, che spesso si elidono. Quindi pure con molta passione cerco di avere uno sguardo che attende prima di concludere.
Approfitta della stagione, ha molto da insegnare e fa bene senza chiedere adesioni. Buon inizio di primavera Bruno.