absenzia

Arriveranno pensieri, auguri, inviti,
le cose belle si mischieranno all’assenza,
ma l’ accesa stagione non colmerà i vuoti.    E se d’intanto in tanto, il verde,
occhieggerà imperioso,
e il marrone sembrerà passato,
pronto a tramutarsi in rosso cuore,
resterà l’assenza, la sera, soprattutto,
quando sospende l’ultimo canto degli uccelli di luce
quando c’è un silenzio in cui si colloca ogni attesa,
e non è il buio della notte,
e non è il cielo ancora pieno di chiaro,
ma è il cuore che si guarda dentro
e non trova.

tigli di città

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Al profumo dei tigli corrisponde una serenità inespressa, una luce verde che si fa strada tra le foglie, la necessità lieve del camminare lento e del guardar vedendo. Dentro e fuori.

Non esiste un’ essenza di tiglio che conservi tutto ciò, è necessario viverla questa stagione e ricordarla poi, se si vorrà, con qualche tisana d’inverno.

O, ancora, conservarne il ritmo vitale nell’andare lento sotto altri alberi che raccontino, evochino, ciò che è stato e ciò che si ripeterà.

C’è un passato che non muta nei lunghi viali di città. Le forme geometriche nelle vite acquietano. Il sapere che domani le cose saranno ancora al loro posto aiuta ad affrontare la notte.

E’ un senso del trascorrere che sta tra la nostalgia e la sicurezza d’un futuro.

C’è circolarità nel tempo. Accadrà di nuovo, troveremo tracce di noi nelle cose, ci sarà qualcosa che manca e qualcosa di possibile.

Un estate arriva, padrona del suo caldo, reca nuovi profumi e suoni, notte, umori, finestre spalancate. E voglia di lasciarsi andare perché il nuovo sia buono e ci trovi accoglienti.

esami di maturità

pensieri confusi sull’innocenza

lettera a te

lo scrutatore non votante

p.s. pare che al minuto 6.24 ci sia un errore interpretativo, se non me l’avessero detto non me ne sarei mai accorto e mi sarei goduto la bellezza sublime della musica e di chi la suona, senza quel minimo di retro pensiero.

credere

vento d’aprile

Il vento spinge folate di pollini,
generoso lontano li cosparge,
le dita stropicciano,
e s’arrossano gli occhi.
Della passata stagione,
ancora c’è il fresco
ma i fiori che piovono dagli alberi,
son nuovi,e han fatto tappeto 
per insegnarci a non pesare
sulla bellezza e sul tempo.
Nel muro il glicine col gelsomino
abbracciato resiste, 
e attorno l’aria
si profuma di vertigine
e di vita che vive.

la primavera, di libera vita ti riempie

ti racconto…