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Informazioni su willyco

mescolo tempo e vita con passione e sono curioso, mi occupo più o meno di sviluppo territoriale compatibile con chi ci vive, annuso il presente. Difficilmente troverete recensioni di libri o di film tra queste note, anche i versi citati sono rari, perché mi piace la poesia come fatto personale. Ci saranno pochissimi giudizi, gran parte dello scrivere sono impressioni. Per le analisi sono noioso e lascio perdere. Non troverete un canovaccio prestabilito, ad altro è riservato questo luogo, di fatto è uno zibaldone del senso del mio tempo. Gran parte delle mie opinioni sono parziali, si basano su tesi affini e non assolute, sono verificate per quanto possibile, per voglia, per interesse. Ho dei principi basati anch'essi su un'etica appresa e rielaborata, su concetti di giusto e ingiusto che cercano di contemperare il desiderio con la realtà. Di mio ho aggiunto una sensibilità verso l'uomo, la sua carenza di protezione di fronte alla violenza, all'arroganza. Quindi mi muovo in un relativo che per parte piccola o grande è mio e per buona parte mi viene da ciò che ho appreso. Non insegnato, appreso, perché ho aggiunto una discreta propensione al rifiuto e alla libertà connessa. Quindi, traete voi le conclusioni perché tengo a poche cose per davvero e il resto è opinabile.

in bici con papà

Di te ho la gioia dell’aria,
del sole condiviso,
d’una guancia, la tua,
posata sulla mia.
Sulla bicicletta assieme,
era domenica mattina
e m’aveva morso un cane,
lo cercammo e tu mi consolavi,
ma ero felice, lo sentivi?
Quelle strade erano tue,
tue le parole
scambiate nella luce,
tuoi gli amici antichi,
e mio il tuo amore
che dagli occhi traboccava.
E l’inattesa cioccolata
scacciava ogni paura,
sarebbero venuti i giorni
per piccoli dolori,
ma avevo te
chi mi poteva mai far male?

ti racconto…

allora, sera

l’amore in tempo di bufera

Vorrei parlarvi d’amore,
di quello quieto,
ma anche dell’altro che ustiona e brucia.
Vorrei dire che un passo,
nell’indefinibile infinito, s’è compiuto,
che l’amore è più dolce e maturo
al tempo della paura,
Vorrei dirlo,
e tra le mani giro il fragile vaso
che contiene il sentire,
è porcellana esile, fine,
color rosso cuore,
se la agiti piano si senton le parole pronunciate,
quelle trattenute,
quelle pensate e poi svanite.
Parole che suonano del tintinnio dolce degli amanti,
sperano come mai sarà altrove,
mentre lamentano ogni patita assenza,
termometri veritieri,
nell’aria dolce di primavera.
Nulla dice che qualcosa sia mutato,
che quel passo di speranza già si sia compiuto,
e come in ogni tempo di bufera
si stringono i corpi,
cercando nell’altro l’unica certezza:
l’ esser soli e salvi,
nell’attimo che non rispetta il tempo.
Ma poi il pensiero afferra
e se pur spera,
già, non muta.

sparpagliato cuore

il kairos, paziente attende

della mal dicenza

troppo stanca l’anima

impossibili kintsugi