Sono le 18.03, l’ora del rosso degli stop. Delle code col verde dei semafori. Lampeggiano insegne di farmacie, bar, supermercati e offellerie. Immersi nei gas di software taroccati, c’è chi guarda il nulla, chi il telefono, e pochi il tramonto che gonfia nubi di luce gialla e rosa.
È l’ora dei ritorni e dell’andar via. Schizzi di buio nei vicoli, prime luci, rossi melograni e cachi gialli tra le foglie dei giardini.
Auto, musica, parole, pensieri, Janacek e Kafka. Chissà come sono i moravi adesso.
Non pensarci e guida, è la modernità, bellezza.
Ci sono momenti, soprattutto verso sera, in cui la natura ci restituisce grande bellezza di colori, di forme, di contrasti, di nuvole e disegni in cielo, tavolozze d’autore, che scatenano in noi meraviglia, profonde sensazioni e pensieri belli ma anche malinconici e nostalgici.
Nemmeno una foto 🙂 riuscirebbe a fermare tutto ciò e a restituirlo a chi poi la osserverà.
Quindi non ci resta che ammirare e riempirci gli occhi e il cuore di quei momenti, che è bello poter condividere con chi ci è caro (se ci si riesce).
Grazie, Will,
bel fine settimana
con il “solito” sorriso
Ondina
La macchina fotografica più multimediale che conosco è lo sguardo, se qualcuno ci insegnante a vedere il mondo, la vita, la società ne sarebbero rivoluzionato, il tempo diventerebbe uno spazio reale di crescita e di relazione. Tutto sarebbe più lento, comunicativo, comprensivo. La comunicazione basata sul sentire e sull’ elaborare ciò che si percepisce. Non è così e spesso lo sguardo ci identifica, cioè ci dà unicità e identità (a mio modo di vedere non è una espressione casuale) ma ci porta fuori dal main stress e apparentemente ci isola. Non è così, basta trovare chi ha altrettanta attenzione nel guardare. Non le stesse cose e allo stesso modo, attenzione e basta.
Buon fine settimana a te Ondina e a chi passa 🙂
Buon fine settimana 🙂
Buon fine settimana Marta 🙂