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Informazioni su willyco

mescolo tempo e vita con passione e sono curioso, mi occupo più o meno di sviluppo territoriale compatibile con chi ci vive, annuso il presente. Difficilmente troverete recensioni di libri o di film tra queste note, anche i versi citati sono rari, perché mi piace la poesia come fatto personale. Ci saranno pochissimi giudizi, gran parte dello scrivere sono impressioni. Per le analisi sono noioso e lascio perdere. Non troverete un canovaccio prestabilito, ad altro è riservato questo luogo, di fatto è uno zibaldone del senso del mio tempo. Gran parte delle mie opinioni sono parziali, si basano su tesi affini e non assolute, sono verificate per quanto possibile, per voglia, per interesse. Ho dei principi basati anch'essi su un'etica appresa e rielaborata, su concetti di giusto e ingiusto che cercano di contemperare il desiderio con la realtà. Di mio ho aggiunto una sensibilità verso l'uomo, la sua carenza di protezione di fronte alla violenza, all'arroganza. Quindi mi muovo in un relativo che per parte piccola o grande è mio e per buona parte mi viene da ciò che ho appreso. Non insegnato, appreso, perché ho aggiunto una discreta propensione al rifiuto e alla libertà connessa. Quindi, traete voi le conclusioni perché tengo a poche cose per davvero e il resto è opinabile.

del tempo le finzioni corrompono il possibile

una torcia lanciata nella notte

la violenza è diventata il diritto

le sconfitte

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interstizi d’amore

6 giugno…

le discese e le risalite

la festa della Repubblica

oscurità

Quando, nella notte, il sonno si ritrae,
diviene fatica il sogno,
l’oscurità prende la ragione,
allora è forte il desiderio del giorno,
unica salvezza per discernere,
risposta se vi sia tempo alla vita.
Forte è il peso del reale,
e non è neppure la verità
ma chiede alle dita della bellezza
se ancora potranno scorrere,
meditando pensose, sugli uomini.
Se l’un l’altro potranno unire
l’unità che trabocca dal bisogno. 

Sappiamo troppo del mondo,
ed è solo l’apparenza,
per sentirne il dolore vero,
la tenebra che avvolge le coscienze,
bisogna ascoltare e parole terribili vengono pronunciate: ricada su di noi il sangue,
ma siano sterminati.
Baratri d’odio vengono aperti nella luce,
odio che s’accumula ovunque,
odio che rende i corpi, le menti,
spazzatura d’umanita, negli sterpi gettata.
Odio che toglie luce,
che nega la tragedia,
odio che vorrebbe essere ragione,
odio che corrode,
che giustifica ogni crimine,
odio che uccide l’ amore che redime.


Sappiamo troppo per non provare
e capire che questo non finisce
che ci riguarda perché ci muta,
perché lacera prima le parole
e poi il silenzio.
Connivenza, disumana indifferenza.
Saremo travolti dall’odio
senza un risveglio di pietà,
senza un accendere la luce,
per guardarsi attorno,
vedendo gli affetti che respirano
che sono con noi nei sogni.
Non basta rinviare al giorno,
esso porta tempo e luce
e quanti di energia da spendere,
per fermare l’abisso,
ma vuole che ci sia argine al vuoto,
che l’odio si fermi
e venga sconfitto,
per conservare la capacità di ridere,
per amare e fare e disperdere,
ma vivere,
vivere e far vivere,
amare e insieme vivere.

pensieri confusi sull’innocenza