Conosci la sensazione del sentirti raggirato, ma anche quella dell’aver riposto speranze e viste possibilità dove esse effettivamente c’erano ma poi si sono consumate nel consueto, nel ciarpame ridipinto che maschera i sogni d’accatto. Si sente da una nota nella voce quando una persona mente, lo si vede dagli atti minuti, dalle difficoltà frapposte, quando qualcosa che dovrebbe raggiungere il suo compimento nel mutare la realtà viene mutato, posposto. La delusione assomiglia a un tradimento minore. In fondo nessuno ha tradito l’altro, ma non ha messo la verità che diceva assieme ai pensieri e ai gesti. Non a caso la politica delude spesso, perché la racconta e poi, con mille scuse, procede per propri interessi. E non a caso dove ci sono sentimenti che legano a un lavoro, a una persona, a un gruppo, se non c’è un processo di verità, subentra il non detto, la presunzione, il sospetto che vi sia altro fino a rendere tutto più guardingo e la prima a morire è la fiducia. È chiaro che se scrivo queste parole così generiche, una molla c’è. Qualcosa non è andato per il verso auspicato e dopo aver tentato più volte che ci fosse un raddrizzarsi della situazione, un ripristinare le premesse e le loro conseguenze, alla fine ho constatato che avevo capito male. Mi ero illuso. E che si fa quando un’illusione investe la vita? Quando si capisce che ogni ulteriore passo e sforzo è inutile? Si prende atto e si inizia un paziente lavoro che deve trasformare un fallimento in insegnamento, un vissuto in spinta per fare altro. La realtà è una severa e amorevole maestra e funziona sempre perché essa indica sia ciò che non va in noi, quello che non aderisce al nostro progetto interiore di vita e alle convinzioni che la rendono davvero unica, ma nel farlo scorre in avanti. Evita che la delusione sia il luogo in cui tutto si ferma e invita a guardare con occhi diversi ciò che abbiamo trascurato. Ci fa l’esame interiore per determinare dove sia quel nuovo che abbiamo tralasciato in noi per riporlo in altri. Ci chiede dove vogliamo andare, mentre ci lascia meditare e riflettere. Senza fretta, verso nuovi modi d’attuazione di quell’assomigliarsi che è connaturato con le vite che si prendono tutte. E si perdonano e sono soddisfatte per un poco, ma non s’accontentano perché sanno che per chi ha deluso esiste certamente un altro che non lo farà.