Poi le cose si sistemano, in un modo o nell’altro l’ordine torna. Dovremmo tenerlo a mente.
In fondo bisogna esercitare la pazienza e la speranza, non scivolare nell’ansia che impedisce alle cose di avere un loro senso.
Che significa vivere nel giorno? Rincorrere l’attimo, la sensazione, l’emozione, oppure trovare il proprio tempo interiore, il battito profondo della nostra vita che accompagna il presente? In questa freccia positiva del divenire, trovo un senso all’ansia, e riconduco la fretta al suo posto: attraversare le strade, inseguire un amore che parte, cercare una cosa che serve davvero subito. E per il resto mi occupo e mi affido; bisogna avere fiducia nelle cose, nelle persone, nel caso, fare ciò che si può (e non significa tutto il possibile) e lasciare che qualcosa di buono accada anche senza il nostro decisivo intervento.