fratture

Bisogna rendersi conto che esiste la frattura. Nelle cose è facile ammetterla, persino porvi rimedio, più complessa è la sua gestione nei rapporti tra persone perché dolorosa nel sentire e perché traccia un prima e un dopo, senza ponti. Resta il ricordo. Dovrebbe essere ripulito dalle nostre scorie, riportato a fatto, essenza pura. È più facile ricoprirlo di indifferenza, di rancore, togliere lo smalto a ciò che è stato perché ora non è più. Questa mancata persistenza, ferisce, questo genera il rancore. Sapere di essere sbiaditi, non più importanti, cancellati, tocca nella considerazione di sé, ma c’è altro su cui si fonda la ferita. Nella rottura, qualunque essa sia, l’uno scriveva ancora una pagina e immaginava ce ne fossero altre, l’altro, sia esso umano o oggetto, ha già chiuso il rapporto. È una tazza che cade e si frantuma, un libro perduto, un treno di cui si vede l’ultimo vagone, comunque sia accaduto: è finita una storia. E chi usa lo scrivere dovrebbe sapere quando è tempo di concludere perché ogni ulteriore passo è nel nulla.

Chiudere porta con sé un silenzio, differente per ogni caso. È quello della scopa che raccoglie i cocci, rumoroso e costernato. È quello della banchina svuotata della stazione ricca di voci estranee, o, nella consuetudine, quello della mano che si ferma e non cerca più il contatto. La mente è divenuta consapevole, ha capito che è finita la storia e ora c’è il momentaneo vuoto che porta ad altro. Questo altro non esiste ancora, ma esisterà e non sarà uguale, non rimpiazzerà nulla di ciò che si è frantumato, sarà altro e nuovo.
Per questo, forse, neppure un saluto è necessario, per sancire dentro che quanto ha avuto una sua bellezza non è recuperabile. Deve restare solo il bello nel ricordo.

6 pensieri su “fratture

  1. È triste ma talvolta così sentiamo . E non ci sono rimpiazzi , né sostituzioni . Ci sono solo momenti di solitudine …
    Vogliamo sentire così ? Io non credo . Credo che altro non sia possibile . Il ij Uhhhmm
    Chissà forse siamo pessimisti o semplicemente… realisti
    Resta un vuoto , senza illusioni , senza scappatoie .
    Willy Il tuo scritto mi ha commosso , ti abbraccio tanto 💌

  2. è vero, infatti ho scritto “infine”. È quello che dovremmo augurarci tutto, raggiungere infine una pacificazione e se possibile essere felice di aver vissuto qualcosa di importante, di bello.

  3. Sono d’accordo con te Marina, mi piacerebbe assai che quell’infine fosse stato più celere e che anche oggi non battagliasse troppo per costruire mondi possibili. In fondo c’è sempre il multiverso che è una speranza di infinite vite. 🤗

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