Ero prima, ora incespico in te
nella bellezza selvatica della notte,
nello scuro, tra alberi congiunti di stelle,
dipingo, segni d’amore.
Vorrei avere l’eleganza del tracciare sospiri e astri,
tener in conto le parole e perderle in brevi sprazzi di sogno.
Con l’erba paziente suonare tra labbra,
la melodia che rimbalza sui tronchi,
sulle rocce curiose,
e tra gialli crochi, serpeggia in cerca di pace
ma non ti trova.
Non si posa la guerra degli spiriti scontenti,
che cercano una frontiera porosa
e densa di passioni,
per far divampare i sensi che non vogliono l’aurora.