Vicolo cigolo è un procedere di case vive e morte. Allineate e ordinate nella fatiscenza o nel rifarsi dei fortunati che le hanno avute, stanno, immerse nell’aria annoiata dall’attesa. Mostrano finestre antiche e recenti, muri senza intonaco e spatolati. Finezze d’architetti, anticamere, ingressi tirati a lucido e porte murate. Una casa, apparentemente senza uscio, ha finestre con tendine in pizzo bianco. Segni d’una vita che accede altrove e guarda il vicolo. Come gli alberi che piegano i rami a guardare, superando le alte mura che occludono lo sguardo. Sembra di percorrere un pezzo di tempo che non ha ancora scelto dov’essere, eppure la grande piazza è l’accesso vicino. Là ci sono i mercati, il simbolo della città, le statue, gli spazi enormi e la corona dei palazzi, ma qui il secolo s’è appisolato in un meditare su ciò che verrà.Un ristorante ch’era famoso ha chiuso ormai molti anni fa, nessuno ha riaperto e la palestra che s’ è insediata in un altro edificio è discreta, ostenta il bianco d’un intonaco che le altre case non hanno, ma anch’essa si adatta. Ogni tanto gli abitanti protestano perché nelle molte feste del Prato questo pezzo di strada viene usato come vespasiano, hanno ragione ma la città ormai ignora che i bisogni umani hanno lati urgenti e poco redditizi da regolare pubblicamente. In compenso il suo essere vicolo, e stretto, l’ha sottratto alla sosta delle auto. E chi ha voglia di bighellonare lo deve percorrere apposta e sapere che c’è una fine che poi riporterà indietro. Sembra non ci sia nulla da vedere e invece è l’insieme che ha un suo borbottare, come un resistere a ciò che corre e che il nome evoca: un lento girare di ruota dove l’asse resiste e il mozzo non collabora. Un cigolare, per l’appunto.
E’ molto interessante “seguirti”, anzi sembra quasi di accompagnarti, nei tuoi giri e passeggiate nella tua bella città, Will caro.
Un sorriso e una buona serata,
ciao
Ondina
Grazie Ondina, preziosa amica. Buona serata a te 🙂