Nuvole grandi e gonfie ieri, si sono rincorse, sovrapposte, fino allo scoppio del temporale.
Violento, ha schiaffeggiato alberi, uomini, cose. Si sentiva sul tetto, si vedeva dalle finestre e porte. Poi la luce ha sfrangiato le nubi esauste, ha colpito la facciata d’ una chiesa, la strada, le case attorno e la vita ha ripreso i suoi sorridenti traffici.
Così la memoria, è uno scroscio che rinfresca e fa vivere. E si nutre di presente, gli parla, a volte lo convince. E getta sguardi sul futuro, contornandolo di sogni e di previsioni sempre sballate.
Volendo vite precise ci si negherebbero i ricordi di ciò che è stato perché non rientrava nei canoni del previsto, e così tutto si perderebbe, Anche i temporali furiosi, o le giornate di sole vivo, il sedersi all’ombra in quel tavolino godendo la compagnia e le parole, l’ incontro atteso e l’altro inatteso, tutto finirebbe in un grigio prevedere che semplicemente accade.
Solo ai pusillanimi fa paura mettere assieme il passato con il presente e immaginare il nuovo che rompe le abitudini.
“Solo ai pusillanimi fa paura mettere assieme il passato con il presente e immaginare il nuovo che rompe le abitudini” e in questa frase ci vedo la bellezza.
Apprezzo moltissimo come scrivi e quello che scrivi, la scelta delle parole la delicatezza e la saggezza nello stesso tempo. Mi aiuti sempre a riflettere molto e a leggere e rileggere quello che scrivi.
Tornerò per rileggere il tuo ultimo post e meditare.
Grazie,
E.
Ti rivelo un segreto E. mi piacerebbe molto che ciò che scrivo continuasse in chi legge, tanto che per assenso o contrasto quel post fosse suo alla fine. Ti ringrazio molto per quanto mi dici, sei davvero gentile, anche se non credo proprio di essere saggio. Anzi. Comunque cerco di vivere assomigliandomi.
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