La sublime sventatezza delle tue parole mi spinge a scattare foto di piccoli bianchi fiori,
di mischiarli col verde e col giallo del campo,
e perdendo lo sguardo nell’azzurro,
tra gonfie nubi nel cuore tutto si fonde.
Quel cuore che si vorrebbe pervicacemente rosso e forte, ma anche tenero e dolce.
Quel cuore che trova un cremisi e lo riconosce
e aspira, si rende ape e poi uccello, ma non smette di battere con te che togli e aggiungi senza posa.
A me che sono implume a primavera, orgoglioso d’ogni estate
e ogni inverno mi metto in disparte,
In attesa di vita, come l’eterno.
Come non rimanere incantati dai colori delicati, vivi e sempre nuovi della primavera che sta aprendosi a noi?
Come non rimanere incantati a guardare il cielo e le nubi che creano figure lavorate dal vento in cui riconosciamo qualcosa?
Come è bello mostrare la bellezza di quel che ci circonda a chi non è presente fisicamente ma che speriamo condivida, comprenda e accolga.
Buon fine settimana lungo, Will
un sorriso
ciao 🙂
OPS, sono la solita:
ho dimenticato di dirti che ho trovato bellissime e delicatissime le tue parole!
Grazie Ondina, godere della primavera è riscoprire la vita e ci chiede di essere semplicemente di essere noi.
Buon fine settimana a te. 🙂
L’inverno del cuore però.
E l’attesa ch’esso si muti