Oltre i vetri case lavate dalla pioggia,
e finestre chiuse per l’acqua di stravento.
Nei minuscoli giardini s’agitano palme
con il loro secco battere di foglie che sembra applauda al tempo.
Ci si stringe attorno, si rinserrano persiane e scuri,
ma non del tutto, restano i pertugi
per occhi curiosi di nuvole tozze e grigie,
e raggi di luce che radono i profili.
Nella vasca dove son nati, due piccoli piccioni,
mescolano le piume infreddoliti,
mentre la mamma li copre,
prima l’uno poi l’altro, assieme
e guardo loro
e i rosa e i gialli degli intonaci carichi di pioggia,
come se in essi l’inatteso avesse un senso arcano.
Con noi e senza di noi, muta tutto attorno,
così l’emozione prende e rinserra il cuore come casa,
si chiude nel bene che l’attornia,
si pensa terra fertile di ricordo,
ricettacolo di semi e fiori di campo,
senza necessità d’un nome,
e dentro la sera cala come lacrima,
per dire: ancora di nulla e di tutto m’emoziono.
Storia potente è il vivere e la vita.
Bellissima. Certo che è una storia potente!
Meraviglioso mistero
…sin ché il cuore batte .s’emoziona
La versione originale iniziava così :
Affettando sottile la cipolla
perché credo che sia la domesticità a farci riflettere su ciò che è esterno a noi e che vorrebbe parlarci.
eh sì…il vivere la vita…potente storia…complimenti…come sempre… buona vita
Grazie Fabrizia, buona vita a te. Gran cosa il vivere 😊