Una vita come un fado: passione, scialle che avvolge, durezza che si scioglie.
Il sole taglia i muri di giallo, l’odore del bacalhau e dell’abitudine escono con il lenzuolo steso fuori dalla finestra. Gli azulejos rilucono di notte, lo sapevi? Anche a pezzetti, dispersi dal camion dei detriti sbriciolati nel cantiere che costruisce il nuovo. E demolisce, oddio come demolisce, cambia, apre i muri, li fa cadere. Il nuovo è così, scava nuove porte per nuovi padroni e intanto la ruota gira, divora ciò che ha spiccato un balzo verso l’alto che sembrava non finire, ma finisce. E lo attende una bocca aperta, come quella degli uccelli del giurassico, dal muso lungo e i tanti denti. Pterodactylus che aspetta che il nuovo frolli, che poi mastica e inghiotte. Mai sazio e ricco di pazienza. Come un rapace, ma bestia che sa, che prevede. L’occhio ironico, il cervello razionale. Basterebbe cambiare il ciclo, la prevedibilità e morirebbe di fame. Ma è cosa complicata, costa fatica, meglio il nuovo e la sua impazienza che non muta i cicli: ascesa e ricaduta.
Alla luce della luna e d’un lampione pezzetti bianchi e blu di azulejos, rilucono. Caolino e manganese, superficie vetrosa e ceramica. Incredibile l’effetto nella leggerezza e lucore. Sopra, di giorno, tra il rumore di trapani demolitori, nascono bagni acciaio e piastrelle, docce laser e superfici riflettenti. Da nascosti altoparlanti esce musica discreta oppure battente. Bluetooth. (chissà se i denti della bestia han questo colore)
È questa la scelta. Ti verrà lasciata questa scelta sola.
In Alfama per i turisti ballano il fado. Chissà cosa resta della passione, d’uno scialle che si apre e poi stringe il corpo, della durezza che si scioglie.
A te la scelta. Forte o piano. Nuovo o vecchio. Passione o noia ?
Verità.
Purtroppo 🙂