le stelle vivono nel giorno, ma
conoscono la solitudine della notte,
il brivido dell’assenza,
i letti vuoti,
l’amore che si disfa piano
in briciole di luce.
Guardi nel cielo e ti meraviglia,
il mistero che si svela,
le cose che si ripetono nuove,
ma non senti il sommesso grido che l’attraversa,
l’abbraccio che non stringe,
il ruotare vuoto,
secondo leggi d’abitudine?
Non c’è luce in cielo,
non abbastanza,
a volte è buio pure il giorno,
però genera il barbaglio d’un lampo,
l’ ipotesi d’amore,
l’attesa,
il mutare che spinge i corpi l’uno verso l’altro,
e nasce fuoco che trasforma,
perché, come ciò accade?
Emerge dal cuore, cristallina,
l’età dell’innocenza,
equazione che posa,
invertendo tempo, abitudini,
orbite,
perenne, il desiderio suo.
Splendida. Questa mi piace particolarmente
grazie PeP 🙂
…o che bel castello marcondinondinondello o chebel castello marcondinondinondà. Un saluto e un’applauso per questi tuoi versi da UNA bloggerista “incazzata” perchè NON le si permette più di scrivere sul “suo” blog nè di farlo con altri. Non appartengo alle “donne” di renzi ma l’Intelligenza d’una piccola donna coerente a se,ai suoi principi,e al coraggio di portarli avanti con un reale senso di incorruttibile moralità è tutto intero e con fierezza si contrappone.
Saluti e baci,Mirka