le stelle vivono nel giorno, ma
conoscono la solitudine della notte,
il brivido dell’assenza,
i letti vuoti,
l’amore che si disfa piano
in briciole di luce.
Guardi nel cielo e ti meraviglia,
il mistero che si svela,
le cose che si ripetono nuove,
ma non senti il sommesso grido che l’attraversa,
l’abbraccio che non stringe,
il ruotare vuoto,
secondo leggi d’abitudine?
Non c’è luce in cielo,
non abbastanza,
a volte è buio pure il giorno,
però genera il barbaglio d’un lampo,
l’ ipotesi d’amore,
l’attesa,
il mutare che spinge i corpi l’uno verso l’altro,
e nasce fuoco che trasforma,
perché, come ciò accade?
Emerge dal cuore, cristallina,
l’età dell’innocenza,
equazione che posa,
invertendo tempo, abitudini,
orbite,
perenne, il desiderio suo.