È una fotografia, lo stato delle cose. Tiene dentro l’anima del momento e guarda indifferente al prima, le cause, ma pure al dopo, le conseguenze. Il sentimento si è cristallizzato davanti a una scelta, ora può accadere qualsiasi cosa compatibile con lo stato delle cose. Anche una rivoluzione, la capriola della continuità è in campo, basta far fatica. Quella necessaria. Da soli se ci riguarda, in molti se si vuole che il flusso cambi il corso, esca dall’alveo, trovi nuovi luoghi da vivificare. Non saremo uguali dopo la pandemia, ma non si è detto se migliori, ovvero meno diseguali e tristi d’impossibilità, oppure peggiori e arrabbiati per ciò che viene tolto rispetto a un prima che già s’ammanta di mito. Lo stato delle cose e noi che non dovremmo consumare l’attimo della consapevolezza d’essere, amare, vivere. Diversamente vivere, magari un poco più felici. È possibile.