Ci sono momenti in cui si inizia con non so che dire, ma perché troppo s’affolla e vorrebbe dire.
Ci sono assensi che contengono un diniego e un chiudere di porte interiori e si lasciano sfuggire perché non è ora, e quell’ora stenterà a venire.
Ci sono battaglie, molte, che non combatteremo. Per stanchezza, per il risultato già palese, per convenienza, perché un soldato vivo è meglio di uno morto. Se l’idea non muore.
Ci sono pomeriggi che si arrampicano sulla sera e dentro contengono il bollire del nulla che prende e liquefa il voler essere davvero.
Ci sono i possibili che non hanno avuto altra occasione, e bussano e non smettono finché qualcosa di più grande non prende il loro posto.
Ci sono momenti da cucchiaino e altri da forchetta perché le passioni sono carne e polpetta.
Ci sono ore che non scorrono e altre che s’ammucchiano, cose non dette che affondano e parole inutili che galleggiano.
Ci sono specchi mendaci che dicono altro, pacche sulle spalle, piccoli interessi adulanti che ci provano.
C’è la consapevolezza che il passato si paga e non paga, che solo il futuro ha qualcosa da dire, basta scegliere a chi dirlo. E questa forse è la difficoltà maggiore.
Bellissimo, da il senso di quanto tempo perdiamo senza accorgercene.
Ti quanto a volte sia difficile andare oltre e si preferisce rimanere intrappolati.
Andare oltre è andare a sé, così penso E.
Bisogna andare oltre per rispettare la vita, a volte più piano, a volte più veloci sempre per capire. Tra una prigione e la libertà la vita non ha dubbi, li lascia a noi. Basta raccontarci verità. Mica facile eh…