Dovremmo lasciar svolgere le nostre vite, ascoltare il buono che ne viene,
parlare anche con il silenzio, pensare con forza a chi si vuol bene,
togliere ogni consuetudine che divenga falsità,
astenersi perché il cuore trovi le parole mai usate.
Cantare musiche senza tempo con il pudore della felicità,
riconoscere la propria e l’altrui unicità,
far leggerezza di sé e accettare di sparire con dolore,
essere malinconici e cercare le emozioni lievi che riempiono la vita.
Non aver fretta d’essere ascoltati con l’attenzione che subito vorremmo,
spiegare con le parole che si sentono inadatte,
usare i silenzi che fanno parlare le mani e gli occhi
e sorprendersi d’essere capiti.
E nell’abbracciare ascoltare il corpo che ci parla,
che ha domande e risposte vaghe, bisogni e necessità di tempo.
Le vite si sovrappongono, scorrono le une sulle altre, s’incollano e si staccano,
ma ciò che conta tiene oltre la stanchezza,
sente la necessità che hanno le assenze,
ha la coscienza d’essere sempre insufficienti,
e il coraggio di dirlo senza mai scusarsi.
Non abbiamo bisogno di cedere scuse
ma di vederci vivere ogni giorno, con benevolenza,
e cercare quella novità che a raccontarla sembra poca cosa,
ma è quella che risveglia l’abitudine alla felicità.
Tutto meraviglioso.
Musica e parole.
Un bel modo di cominciare la giornata, quindi grazie. 🙂
Grazie Josè, le tue parole e il sorriso che le accompagna, sono un bel modo per cominciare la giornata. 😊
E’ di grande bellezza quello che hai scritto, Will!
Dovrebbe essere messo in pratica quotidianamente.
Anche se poi siamo fragili, se la vita spesso si mette di traverso e ce ne scordiamo,
perdendo tempo e perdendo noi,
puntando a chissà dove e chissà cosa smarrendo il piacere delle piccole cose e la beltà che abbiamo accanto e in noi.
Grazie per le parole belle e le riflessioni preziose che ci regali!
Che sia una giornata bella e buona per te e per tutti, Will,
con un sorriso che non è abitudine ma un piacere,
ciao
Ondina 🙂
Il tempo è diventato il nostro parametro della qualità del vivere e cedendo il nostro tempo tutto prende altro significato. Penso alla libertà d’essere felici o malinconici, è qualcosa che non è gradita al tempo ceduto all’economia, che pretende un umore costante e persone che siano ripetibili, non uniche. Riprendiamoci tempo ed emozioni Ondina, sono nostre, solo nostre.
Buona giornata a Te e a chi passa 🙂
Stupendo insieme…
🙂 Grazie Silvia