Che resterà di questo tempo indeciso,
di questi giorni che scavano fossati,
che resterà delle pietre lanciate,
delle amicizie provate,
dei confronti infuocati,
che resterà delle speranze deluse,
degli scenari tracciati?
Rovine, resteranno rovine.
Dal dileggio non emergerà la speranza,
dei toni troppo alti resterà a lungo l’eco,
e chi si è riconosciuto non dimenticherà,
né per convenienza, né per stanchezza.
Di tutto questo c’è un peso crescente,
molti non hanno notato,
da tempo non guardano più,
però qualcuno se n’è stupito,
altri cercano di pensare sia dovuto,
ma è un peso nel cuore che pulisce il superfluo,
che evidenzia destini sullo sfondo,
mentre trasale ciò in cui si è creduto.
Si è tracciata una riga
e usato un bastone,
no, non sarà come prima,
e neppure come dopo,
come un tempo s’era sognato.
Il tempo dello sbigottimento; del vuoto d’anima
Non so se pertinente al post…..al referendum ho votato NO….necessaria, da parte mia, precisazione…..visto che la posizione di coloro che gestiscono il sito Spinoza.it si sono schierati per il SI. Li seguo, talvolta sorrido, stavolta non li condivido.
Credo si capisca bene che voto come te, Fabrizia, e mi sono impegnato come potevo per sostenere le ragioni del NO. Credo che dove la satira diventa ragione e visione della realtà subentri un senso del relativo che rende tutto eguale e paradossalmente il tanto peggio è un motivo per generare ulteriore sberleffo. Sono rimasto a una risata vi seppellirà e al suo irriverente afrore verso il potere. Qualsiasi potere.