
I capostazione perdono tutti i treni, ma hanno una stazione, un luogo in cui arrivano e partono le persone più diverse, quelle che tornano per restare e altre che cambiano destinazione inseguendo un sogno che sembra eterno e lo è, ma muta e diventa altro, finché non si capisce che l’eternità è nel mutare. Nel lasciar morire il vecchio e portare entro sé il nuovo, così quei treni passati entrano nel ricordo, lo addolciscono, diventano leggeri e si posano tra parole e pensieri.
Cosa pensa chi non parte e cosa pensa chi arriva. Neppure gli addii hanno la capacità di annullare la speranza del ritorno e chi parte è sempre alla ricerca di qualcosa che è necessario.
Tra noi restavano le giornate di sole, le corse in campagna, le risate con gli amici, il fuoco, la voglia d’essere soli, la timidezza che doveva diventare coraggio. Ciò che era sperato e con sublime determinazione voluto, s’era poi, a suo modo, realizzato. Ma nel tempo che genera le cose, le forze dei nostri universi si mescolano con altri mondi, ne sono condizionati e si piega non la volontà o il fine o la realizzazione, ma ciò che si era immaginato che diviene vero e altro.
Delle volte lascio perdere il filo dei pensieri e mi prende una spossatezza che è malavoglia, spengo tutto, guardo il soffitto, lascio che le immagini scorrano. Senza desideri, tutto s’acquieta, trova un senso razionale, ma senza obblighi.
Ho imparato la scienza degli addii,
nel piangere notturno, a testa nuda.
-Osip Mandel’stam-
E che uomo oltre che poeta !
Scriverà una volta deportato in Siberia :
“Per qualche tempo ancora proverò meraviglia
del mondo, dei bambini, della neve,
ma come una strada è aperto il mio sorriso, non docile, non servo…”
Mi piace molto Willy grazie di averne scritto …Ciao 🤗😉
Un grandissimo poeta e un uomo che riuscirono a uccidere ma non a piegare. Abbiamo le sue poesie grazie a sua moglie perché gli fu impedito persino di scrivere. È un poeta che amo molto, inesauribile. Grazie Francesca 🤗
Anche io spesso spengo tutto e guardo il soffitto lasciando la mia mente libera di pensare e immagino. E così la mente stessa diventa treno e i suoi passeggeri sono ricordi e sogni. 🙂
Grazie.
*immaginare.
È un partire senza meta, spesso lieve. Necessario. Buon inizio di settimana Marina🤗
“Ho imparato la scienza degli addii, nel piangere notturno, a testa nuda.” Una frase prosciugata del fatalismo… sempre un piacere leggerti!
Grazie blu 🤭🤗
Anche a te