A volte mi spiace, ma non so bene di cosa.
Apparentemente è qualcosa di non fatto, un non essere come tu mi vuoi, oppure semplicemente l’ assentire forzato che considero obbligato. Mi adatto a fatica, non sono molto adattabile. Non è una qualità, l’uomo dovrebbe adattarsi all’ambiente in cui vive o adattare l’ambiente a sé. Io al più convivo con esso.
Eppoi sono geloso del mio tempo, mi creo un ordine in testa che mette alcune cose prima e altre poi. Direte: lo fanno tutti, ma il mio è solo mio. Credo che anche questo accada a tutti, però così gli ordini non sono sovrapponibili. E non è solo importanza è un equilibrio faticosamente raggiunto.
A volte emerge, nel bene, un sottile ricatto: la paura d’essere lasciati soli si trasforma in una priorità di attenzioni. Non credo funzioni così, l’attenzione se c’è, si esprime secondo le modalità conosciute. È qui, forse, nasce quel mi spiace che si nutre di sensazioni, quella tra tutte di non corrispondere come verrebbe richiesto.
Assomiglio più a un rivolo, a una vena d’acqua che a un onda, il molteplice sono io, non ciò che m’investe. E per capire mi chiudo in un silenzio profondo, per rimettere il mio ordine dentro. Con un silenzio che è una pausa alle risposte. A tutte le risposte che si devono dare per non ricevere altre domande.
Siccome non do ragione dei miei malumori, poi mi spiace. Allora cerco d’aggiustare l’incrinatura, di spiegare l’inspiegabile, il parziale, l’imperfetto, ma dovrei spiegare me. Fatica aggiuntiva e improba, giustificata nel momento e poco utile, perché la sensazione tornerà.
Non sono migliore di altri e forse basterebbe aggiungere: non sei tu la fonte del dispiacere.
E poi sorridere finché l’anima si quieta.
Bella descrizione di persona sensibile
Grazie Paolina 🤗
Ognuno di noi ha le sue priorità e come tali diamo un ordine che disegniamo per il nostro servizio di importanza ,ma ciò che per te è importante per altri potrà essere contingente e subordinato ad altre mansioni. Solitamente ho sempre una scaletta per il giorno dopo e sono maniacale e al primo posto non c’è mai la mia persona, ma sempre gli altri,compresa la casa ch’è enorme e ha bisogno di cure quotidiane per cui anche se la notte prendo sonno molto tardi , al mattino già alle 4:30 sgusciò dal letto e tutti i giorni.Sono metodica e prima di addormentarmi, sempre se riesco a prendere sonno , già so cosa devo fare in successione di tempo e se mi capita un disguido ,m’ innervosisco .A volte penso d’essere strana , ma è un modo d’essere e come tale lo accettano i miei figli e mio marito che di solito si stizzisce per la mia pignoleria.Bella la disamina che fai a te stesso e t’assicuro che rientra nella piena normalità… Buon Pomeriggio, ciao !🥰🍀👍
Hai ragione, ci sono cose che hanno importanza differente per ciascuno di noi. Ho una discreta propensione per l’apparente inutile, per ciò che fa più parte della libertà che della necessità. Non è sempre stato così, anzi per molto, troppo tempo ho avuto priorità che facevano sparire le mie. Un malinteso senso di sostituzione a fronte di ciò che altri mettevano da parte e io consideravo necessario, al lavoro, alla vita quotidiana, all’impegno civico.
Buon pomeriggio a te, Desirée 😊🤗
È la crescita intellettuale interiore che ci cambia e credo sia giusto così… Buona serata !
Concordo in pieno con Paolina! 🙂
Grazie Wwayne 😊