No logo per sentire la sostanza delle cose, l’amorevole loro utilità
a noi soli. Adesso non luogo per non procedere
e per andar via,
già s’è dissolta la patina di sensazioni che chiamiamo memoria:
lavata da sé a fior di pelle.
E la pelle non fiorisce se non nell’amore,
ma quando il gelo l’accarezza
rabbrividisce,
e stanca d’appartenere diventa muta.
Prigionieri d’una terra di nessuno,
d’un non luogo, fatto d’abitudini in cui ci si riconosce e si regolano i corpi,
così si diventa un supermercato dove tutto viene allineato, comprato, consumato.
Scaduto.