Un sogno nero come la notte del cuore,
porte che si susseguono,
muri che assorbono gelosi il sentire e la luce,
e trattengono i sogni, le mute grida di nascite.
Ci sono stati litigi, poi pacificazioni inseminate di risate,
ma anche silenzi pesanti più della pietra,e respiri che tenevano tra i denti parole ansiose d’essere dette.
Quante volte sarai ancora felice,
è stato sussurrato alla pelle,
ricorderai il luogo, l’ora, il calore che piano stempera nel sonno?
Cosa ne rimane di ciò che dici perché sia duro nocciolo l’oblio,
e fulgida la sensazione d’aver vissuto?
Nelle case calde e pensierose, a volte, un naso si schiaccia sul vetro,
gli occhi seguono il rincorrere di gocce che si confondono e ingrossano,
che sfociano in rivoli senza nome.
Un pensiero e un dito segue d’acqua una strada
e poi torna a giocare felice.