Credo che la solitudine e la malinconia, siano sostanzialmente incomunicabili nella loro essenza/sentire. Se ne vedono gli effetti come in una malattia, si danno consigli giusti, assennati, medicine che aiutano a vivere, arginare, ma la guarigione è solo interiore, solitaria, e spesso non viene mai poiché per farlo dovrebbe passare attraverso una catarsi che muta profondamente le priorità, le abitudini, il sentirsi. L’amore è un buon antidoto alla solitudine, il bene è un argine, dovremmo sempre essere innamorati però, perché quella è la fase in cui tutto è possibile e nessuno si sente solo. Poi l’amore diventa maturo, dialoga con ciò che una persona è davvero e la solitudine, in modo diverso può rispuntare. A volte chi soffre di solitudine sembra una persona anaffettiva perché limita il bene, forse perché ne ha troppo oppure perché il legarsi eccessivamente fa paura e minaccerebbe la solitudine di fondo, quella che per risolverla ha bisogno di scavare dentro ed estirpare radici.
Chi soffre di solitudine tende ad allontanare, a non star bene in nessun posto per troppo tempo e soprattutto capisce che ciò che prova è incomunicabile anche a chi gli vuol bene. Un problema non da poco per il solitario è che si stanca di comunicare se non viene capito nel profondo, perché quello è il luogo della sua lotta. A poco a poco giudica un esercizio inutile il disvelarsi e scivola o nel silenzio o in comunicazioni meno emotivamente coinvolgenti.
Bisogna tener conto che la frequentazione lunga con sé porta ad essere egoisti, narcisi, esigenti, ma sarebbe sbagliato pensare che chi sente molto la solitudine frequenti la fascia alta dell’egoismo o del narcisismo, anzi l’essere bastevoli a sé introduce una critica severa proprio verso se stessi, un senso forte di insufficienza anch’essa incomunicabile.
Torri di pietra con molte aperture, quindi attenti al mondo, con speranza di trovare il modo di mutare una condizione che in realtà è un mutarsi.
La solitudine, quando sia cercata e desiderata … è un bene inestimabile, ma quando si subisca e non la si voglia … è un dolore senza fine !!! 😐
😦
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Hai ragione Bruno, ci sono persone che per indole amano la solitudine. Per gli altri è una pena. Grazie per la canzone che ho amato quando uscì
Eccola qui:
“Un problema non da poco per il solitario è che si stanca di comunicare se non viene capito nel profondo, perché quello è il luogo della sua lotta. A poco a poco giudica un esercizio inutile il disvelarsi e scivola o nel silenzio o in comunicazioni meno emotivamente coinvolgenti”.
un posto molto, molto interessante
🙂 Marta