Hanno scoperto un nuovo colore. Un blu così intenso che mai si è visto prima. Per caso, come accade spesso per i colori sintetici, mescolando indio, manganese e chissà cosa. Cercavano una fibra conduttrice e dall’imperizia di uno studente è venuta fuori questa nuova frequenza d’onda. Naturalmente l’hanno brevettato, sia il colore che il procedimento, e visto che gli americani sanno cos’è il marketing, adesso c’è un concorso per il nome. Solo giovani. Attempati e perditempo, astenersi. Magari non hanno pensato che il blu appartiene proprio alle generazioni più agé e che i giovani frequentano con molta libertà altri colori. Quello che mi ha fatto pensare è che il blu della cappella degli Scrovegni era fatto di lapislazzuli mescolato con chissà quali resine organiche ed è venuto il blu di Giotto. Oppure osservando i maggiori abitanti del pianeta, gli insetti, si scoprono variazioni infinite nel pantone della natura. Che se ne frega dei brevetti e continua imperterrita a produrre variazioni d’onda utili. A che? Alla salute, all’accoppiamento, all’allegria e alla vanità, al mimetismo e chissà a quanti altri usi pratici. Mi piace l’idea del caso che inventa e ancor di più quella del caso che si diverte. Tanto che alla fine mi sembra che di caso abbia ben poco.
Adoro il blu e tutte le sue declinazioni, tonalità, sfumature. 😀
E mi è piaciuto leggere di questa scoperta, non ne ero a conoscenza. Grazie.
Hai ragione, la natura si fa un baffo di tutto e di tutti e crea imperterrita a suo piacimento;
magari quel colore c’era già e nessuno se n’era accorto prima …
… chissà.
Buona serata col profondo blu del cielo stellato 😀
con un sorriso
Ondina 🙂
Che bello, una sorta di serendipity del colore!
Forse è per questo allora che in inglese si dice “true blue”, che è un gioco, una rima: “ora c’è, ora non più”.
Perché è un colore profondamente ambiguo, il blu.
È una vibrazione, una vanità, una metafora.
E non si può spiegare il blu a chi vede tutto azzurro. 🙂
Parto dalla tua conclusione Josè, ovvero che “non si può spiegare il blu a chi vede tutto azzurro”. Non solo è vero, ma rivela la che la metafora dell’azzurro corrisponde a un bisogno di serenità senza passione, al liquido amniotico in cui la percezione è mediata da una membrana osmotica. Il blu è fuori, il blu è violento come il veleno che sott’intende, è misura del rischio, è corazza se non si vuole aprire il corpo all’abbraccio, è esibizione se si vuole che la nudità sia svelata. Il blu è ambiguo perché contiene gli opposti, come l’incontro sfocia nel profondo (e non a caso la profondità è blu) oppure resta nel vago dell’azzurro. Insomma il dilemma è quale sia il blu che vogliamo offrire all’altro.
Mi piace tantissimo il cielo stellato soprattutto nell’ora in cui il blu è indeciso ancora verso il nero. Ci sarà sempre una nuvola che lo ricorda in ogni notte, ma forse questo era un verso.
Buona giornata Ondina. Un sorriso a te 🙂
Colore stupendo il blu, in grado di rappresentare qualunque sentimento, qualunque moto dell’anima con questa o quella delle sue sfumature.
Concordo, avremo sempre da imparare dalla natura 🙂 quanto al caso… chi era che diceva che il caso non esiste?
Ci siamo capìti. 🙂
“non si può spiegare il blu a chi vede tutto azzurro”.
Bellissima!
Ma grazie! 😊😘
Bellissimo blog … bellissime parole. Adoro il blu. Adoro la notte che mi guarda con le sue stelle.