A volte non si sa che dire. E non bisognerebbe dire nulla. Ma non è che non si sa che dire, solo che non è quello che l’altra persona vorrebbe sentire. Se qualcuno ci racconta una condizione che assomiglia alla nostra, e la felicità si racconta poco, quasi sempre ci verrà detto un disagio, una difficoltà, un malcontento, e se è qualcosa che conosciamo verrebbe da dire: anch’io. E sarebbe un condividere alla pari, un consolarsi scambiando assonanze e cercando, magari, una via d’uscita che serva ad entrambi. Ma non è quello che l’altra persona s’aspetta, spesso vorrebbe commiserazione o una soluzione. E non avendo né l’una né l’altra, l’impotenza sopraggiunta indurrebbe al silenzio. Anche questo verrebbe male interpretato: distacco, incapacità di capire o condividere, cinismo. E così si prova a dire qualcosa, si tenta di consolare, di trasmettere una fiducia che vorremmo fosse trasmessa anche a noi. Poi il discorso muore. Ci si saluta. Se quello che siamo riusciti a trasmettere andava bene, l’altra persona sarà più leggera, magari penserà alla fortuna di conoscere qualcuno che propone un’altro modo di vedere le cose. Se siamo stati poco convincenti, comunque l’altro si sentirà meno solo perché avrà la sensazione che le nostre qualità non siano proprio così eccellenti come pensava: pensavo fosse diverso, capisse, mi dice le solite cose. Comunque sia, se ci osservassimo allo specchio, vedremmo le nostre spalle un po’ più curve, con un peso maggiore e con un dubbio in più. Per questo si dovrebbero scegliere con attenzione gli amici, perché la difficoltà e la gioia hanno sempre un’assonanza, una condivisione, un corrispettivo che rende entrambi più leggeri. E si sente, anche senza dire troppo, se gli amici sono tali.
Quant’è vero! Buon fine settimana.
Gli amici si scelgono sempre sulla gioia della pelle ma se questa ha la psoriasi qualcosa va storto e ahimè solo dopo lo si scopre
Come diceva Nanni Moretti in un suo film (mi sembra fosse Bianca)..io mica divento amico del primo che passa, io decido di voler bene e quando scelgo è per sempre. Certo Nanni Moretti li uccideva quando tradivano la sua amicizia: non è poi una cosa tanto distante dalla realtà questa. Ci muore qualcosa dentro quando un amico si comporta non da amico.
Oggi la parola e il suo significato si sono corrosi, amico è colui che ama e condivide, entrambe la qualità si proiettano in avanti. Chi vive molto sull’oggi ha molti amici, più difficile proiettare innanzi l’amicizia, crescere assieme. Piangere le stesse lacrime, rallegrarsi con lo stesso sorriso, questo si sceglie tra pochi., se si ha la fortuna di trovarlo. Ma forse questa amicizia non è più di moda Lavinia 😊
L’unica che trovo interessante ( però ho pochissimi amici ) 🙂