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2 pensieri su “quelli che

  1. Il tuo testo vibra di una forza riflessiva che sa evocare sia la pesantezza della memoria sia il desiderio, quasi impulsivo, di leggerezza. Mi colpisce la rappresentazione di coloro che portano uno “zaino” pieno di ricordi e bisogni irrisolti: un bagaglio emotivo che ci segue e che, in un certo senso, ci definisce. È interessante come tu descriva questo carico: anziché essere soltanto un peso da liberare, diventa anche una sorta di “ancora” rassicurante. Tuttavia, la sicurezza è illusoria, perché i fili che ci tengono legati al passato, secondo la tua immagine, sono intrecciati con desideri che ora sono spenti o che chiedono ormai altre cose.

    Il richiamo al “limite di peso” per volare è potente. Cosa siamo disposti a lasciare andare per poterci sollevare davvero? E, al contrario, quali pezzi di noi stessi scegliamo di custodire? L’idea di “fare pace con ciò che non è accaduto” e svuotare lo zaino per poter riprendere la strada mi sembra la chiave per un cammino autentico. È un invito a smettere di rimuginare su ciò che ci ha rallentato, senza per questo rifiutarne la presenza.

    La tua immagine finale del risveglio felino è meravigliosamente evocativa: c’è una libertà primordiale, una sorpresa che riaccende la curiosità, quasi un invito a vivere nell’istante presente, almeno per un attimo. Eppure questa quiete è temporanea, come un momento di tregua prima che la mobilità della vita ci riassorba. Quel “mobile indifferenza” parla di una lucidità più profonda: accettare la transitorietà senza abbandonare il desiderio di andare oltre.

    Grazie per questo spunto di riflessione; ci ricordi che il viaggio verso la leggerezza non è un semplice alleggerimento, ma un processo di accettazione e, soprattutto, di riscoperta.

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  2. Grazie Nadine, la tua è una riflessione che lendw più limpido il percorso interiore. C’ho pensato, ci sono ricordi e fili che appartengono al profondo, non vanno recisi perché taglieremo il flusso vitale. La vita è una successione di scelte, in buona parte conseguenti, liberarsi dei pesi che sono definitivamente passato e hanno chiuso una relazione con noi è la condizione di rendere leggero il volo possibile e di compiere scelte di giunte dalla consequienzialità e più aderenti a noi. In questo c’è il nuovo, quello atteso che approssima a noi stessi.

    Grazie per la tua lettura non solo del testo ma di ciò che lo muove. 🤗

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