
Il garofano, il tulipano, i tralci, l’azzurro ovunque, il profumo di maggio dalla finestra aperta, ma questo era il sogno di stanotte. Oggi il cielo era grigio. si attende la neve, intanto è arrivata una pioggia sporca che bagna appena le crepe del cemento, riga l’asfalto e aspetta che si aprano gli ombrelli perché le persone si stringano un poco.
Una festa non genera né conserva l’amore che non c’è, allora bisogna cercarlo se esiste in noi, se le mani che mostriamo sono adatte alle carezze. Davanti alla porta dei nostri pensieri c’è qualcuno che attende? Ecco, il senso di tanto cercare, di tante sicurezze, è quell’amore di cui non è lecito parlare e che ci conosce. Noi siamo noti a lui, non è vero il contrario e ciò che portiamo attorno come una conquista reciproca è l’incontro che la forte determinazione del caso ci ha regalato. Ma eravamo predisposti, attendevamo entrambi che ci fosse qualcosa di nuovo, un generatore di palpiti, di occhi aperti nel buio, di indecisioni, di entusiasmi sconosciuti.
Dare forma a tutto questo, farne un progetto di vita e riempirlo di errori, di deviazioni, di slanci e di storia, restando noi diversi. Incredibilmente e definitivamente diversi è una avventatezza che solo ciò che non risponde a regole può dare. Forse esiste uno spirito dei Valentini, di ciò che è evoluto e che non è ricordo, non è vita stata, ma un corpo che è cambiato per esso, per quell’amore che non si chiede e si propone, lui, alla vita: prendere o lasciare. Quello abbiamo, se vogliamo, se apriamo la porta .
Che faremmo senza il romanticismo? Essere comunisti un tempo, era romantico. Si poteva sacrificare molto senza pensare all’utile personale. In quest’epoca i comunisti non ci sono più e muoiono i romanticismi, si concentra sull’io, sull’affermazione di esso, la vita. Eppure l’amore resiste e di diffonde, incurante di quello che accade, a mutare le vite. E la vita è quella che tu hai donato a me, senza l’amore sarei stato uno sbandato tra le pile accumulate dei libri senza ordine, spinto in mezzo a persone animate da sentimenti diversi, a chiedermi qual è il filo ed io chi sono. Poi è accaduto qualcosa di diverso dall’atteso, così ne è nato un ordine/disordine. Ciò che portavi hanno spinto le parti comuni a mettere assieme un ordine profondo e segreto. Nell’amore ci sono segreti in troviamo il nostro senso profondo e parti che non mostriamo se non in una intimità assoluta. Potrebbe bastare per segnare definitivamente le pagine di un’agenda e invece, scrive, ah come scrive e vuole scrivere quest’amore che non esaurisce il sentire.
Eh, ha vinto io, al punto tale che pare davanti abbia una D a precederlo che non si vede solo per artefatta modestia.
Temo tu abbia ragione, ma ci si può difendere con la diversità. Diventeremo un esercito di perdenti 🙂
E chi può dirlo chi è perdente, che la certezza è sepolta. Forse, domani, chissà, sarà pandemia a contagio irreversibile di diversità.
Che bello, contagio di diversità 🤗