“Per me l’amore è inspiegabile. Guardò sempre con stupore la coppia, il suo ritmo lento, quel suo brancolare continuo, il cibo che diventa un’ amalgama, quel modo di tenersi per mano anche con lo sguardo, con tutto, per essere una cosa sola. Non riesco a capire la necessità di quella mano che ne tiene un’altra, che non vuole lasciarla per dare un volto al cuore dell’altro. Come fanno quelli che si amano? Come riescono a sopportarsi? Che cosa può fargli dimenticare che sono nati soli e moriranno separati?”
Kamel Daoud: il caso Meursault pg 105 Bompiani
In fondo ogni amore è una nascita, si può capire se si pensa che ogni vita si giustappone alla precedente in un nodo che la tiene, impedendole di essere una somma di smemoratezze. Un amore è prosecuzione di un sè che attende e insieme la cancellazione della previsione, muta e taglia l’ordinato susseguirsi. La serie che non è l’ordinato fluire ma l’abitudine, la domesticità del ripetersi. Siamo prigionieri e signori della ripetizione, e il potere posseduto è scardinato dall’amore. Poco o tanto non importa ma non sarà come prima e neppure lo si vorrebbe, se c’è un amore.
L’autore parla del tenersi per mano con lo sguardo, è una bella rappresentazione del bisogno di cedere e tenere allo stesso tempo. Chi ama disfa e ritesse se stesso anzitutto e introduce una nuova trama in sé, così inattesa e nuova da essere rottura e prosecuzione.
Si potrebbe raccontare così: si accorse che non gli importava nulla o quasi del prima. Se ne accorse dalle telefonate non risposte, dalla confusione che lo prendeva in momenti semplici come la scelta di una cravatta, un paio di calzini e nell’altrettanta limpidezza con cui risolveva discorsi che prima sarebbero stati mediati, filtrati prima di giungere a conclusioni aperte. No, ora diceva cose nette, si toglieva ruoli e proponeva soluzioni semplici. Non voleva perdere tempo sul lavoro o nelle relazioni che lo distoglievano da ciò che era nuovo in lui. Aveva solo un bisogno, oltre a quello di vederla e tenerla a sé, quello di silenzio per ascoltare e affidarsi.
L’amore è inspiegabile, come tutta la profondità che c’è nell’uomo, come tutto ciò che rompe le scienze della superficie, che contravviene alle regole. Le regole non ammettono le alterità della condizione di chi è innamorato, la nostra società codifica l’amore ma non lo tollera come condizione che prescinde dalla normalità del non essere innamorati.
E ci riesce benissimo con la rete di condizionamenti ai nuovi amori, con i vincoli patrimoniali, con i codici etici e morali.
Ogni nuovo amore contiene un atto di coraggio che apparentemente è una rottura definitiva, questo è un’ulteriore resipiscenza, l’ultimo confine prima dell’abbandono del vecchio, della consuetudine per l’incognita del nuovo.
Non è vero che ci sarà una rottura con la memoria, in un nuovo amore c’è la persona che c’era prima, con la sua storia e una disponibilità a scriverne un’altra. Ecco il nodo che tiene assieme il prima e il dopo e che permette di intuire l’amore, quello che il personaggio di Daoult, che pure ha amato, non ammette di comprendere. Se lo comprendesse capirebbe che quella mano che tiene l’altra vuole disegnare il proprio volto nel cuore ed esserne disegnata. La domanda allora sarebbe: qual è il mio volto nel cuore di chi amo perché in esso sono nuovo a me stesso e così riconoscerei il mio profondo che mai vedo.
E se non ho nessuno che mi riconosca sono davvero solo, oltre la speranza. Questa è una solitudine che rifiuta Daoult e fa bene.
Sbagliami amore mio,
come mai saprei fare,
trova in me ciò che non saprei scoprire.
Intuiscimi amore mio
e tienimi, oltre ogni pazienza,
togli il velo che m’impedisce di capire,
e di te dimmi, con parole senza pensare,
capirò non temere,
ma intanto sii l’assoluto che non ha tempo,
che tu sei l’attimo mio e l’infinito.
Sì, l’amore è inspiegabile, concordo, assolutamente inspiegabile. Io non mi ci metto nemmeno a cercare di ricondurlo in parole e pensieri.
Sbagliami amore mio,
come mai saprei fare,
trova in me ciò che non saprei scoprire.
Intuiscimi amore mio
e tienimi, oltre ogni pazienza,
togli il velo che m’impedisce di capire,
e di te dimmi, con parole senza pensare,
capirò non temere,
ma intanto sii l’assoluto che non ha tempo,
che tu sei l’attimo mio e l’infinito.
E i tuoi versi sono semplicemente meravigliosi, stupendi, bellissimi, superbi.
Cosa dire d’altro?
Chapeau!
Incantata!
_____________________________________________________
Ti lascio qui anche i miei auguri per 2017 serenissimo e in salute e colmo di cose belle, a te e a chi ti è caro,
al prossimo anno,
con un sorriso
Ondina
Ondina cara, il tuo augurio è ciò che vorrei e lo mando a te uguale per il prossimo anno e per tutto il tempo che vorrai.
Grazie per le tue parole e per l’affetto che sento in esse 😊
Mi associo a Ondina. Bellissimi versi. Auguri cari per un lucente anno nuovo.
Lavinia
Auguri Lavinia, a te e ai tuoi cari. Una certezza ce l’ho: scriverai cose bellissime e io ti scriverò mi piace ma mi piacerà molto di più.
“L’amore non si capisce” mi sembra l’unica definizione adatta per un sentimento che sorprende, ma che non si comprende.
Ma delle tue parole é facile innamorarsi, ogni volta.
Buon fine anno, Roberto! 😘
Buon anno Josè. Che accadano le cose che ti aspetti e quelle che non attendi ma ti assomigliano 😘
L’amore è inspiegabile
se lo spieghi, si piega
se non spieghi, preghi
L’amore è quel che senti
forse è un senso … che non lo ha
Ti auguro un buon anno con salute e gioia nel cuore
.marta
È un senso che non lo ha. Bellissima spiegazione Marta.
Auguri a te e che serva a far accadere ciò che desideri.
Mi manca il torrone di Tonara, è grave? 😘
ti lascio i miei auguri per un 2017 ricco di serenità e gioia.
Ciao
Auguri a te newwhitebear, per un anno che sia felice. Uno dei tanti felici.
Non è grave, potrebbe diventarlo 😀
Ma si può risolvere benissimo!
Bisognerà provvedere 😊
Una riflessione profonda che mi trova concorde.
Buon anno 🙂
Buon anno Alessandra, che sia come li desideri 😊