l’unghia, la punta della lingua, trovano sempre il graffio e lo percorrono al limite della sensazione.
Restare sulla riga, lasciare o non lasciare quel piccolo medicamento incongruo?
Per navigare sugli equilibri, come il mare avesse una scia difficile e tranquilla tra le tempeste a lato, basta avere cuore.
E pazienza con le indecisioni.
Finché osare è convinzione e togliere per risanare: l’innocenza sta sotto, in quella pelle appena rosea e nuova.
