Se la strada mi calpesta, se il mare mi sommerge, se il cielo mi schiaccia, di chi sono io?
Sono terra, acqua, aria? Oppure nella mia pretesa individualità, nella differenza che ostento, nell’offendermi dinanzi all’essere accomunato, in realtà sono pasta nel mortaio, mescolanza tra le dita di un demiurgo al quale incautamente mi sono affidato?
La mia libertà è nell’essere elemento e direzione, cosa ed essenza, passo, nuoto, volo, insieme ghepardo, delfino ed aquila.
Uomo.
