“Per ogni agire ci vuole oblio come per la vita di ogni essere organico ci vuole non soltanto luce, ma anche oscurità”
Queste sono parole di Paolo Rossi, un grande studioso della memoria, se le riporto non è per dare forza a una asserzione, ma perché ne sono convinto. Se la memoria è un luogo in cui ci si può perdere, l’orlo dell’abisso di ciò che poteva accadere e non è accaduto, quando si cade, di colpo la luce attorno scompare, e lancinante emerge l’assenza di futuro. E’ come se un buco nero interiore assorbisse, con la sua immensa gravità, la luce. Abbiamo bisogno di sbagliare di nuovo credendo che non sbaglieremo per essere vivi. Per questo l’assenza di errore mi fa paura, come mi fa paura la fuga nell’esperienza che assorbe il senso. Sento entrambe come il tentativo di dimenticare qualcosa che non vuol essere scordato, che viene seppellito e riemerge. Se invece venisse affrontato riaprirebbe il futuro, ma non accade perché di finzioni siamo maestri, soprattutto con noi stessi. Dei divoratori di presente è fatto il mondo, ma è il mondo della penuria non quello del benessere, un mondo in cui si ha solo paura di perdere, in cui si smarrisce il senso dell’acquisire. Ben essere, è qualcosa che è in equilibrio dinamico con la propria storia, il presente e il futuro.
Torno, in questo girovagare sulla memoria e sull’oblio, nel mio concetto di tempo. Ho la sensazione di un tempo che s’allunga, non ha limiti al progettare, non consuma, si aggiunge e per questo può essere parco. Un tempo che può dare senza la fretta di consumare e non teme di perdere tempo, quindi un tempo che convive con la memoria, ma non la subisce.
Uscendo dal tempo cronologico si esce dalla necessità, le prospettive si dilatano, subentrano altri tempi, il kairos, il tempo dell’occasione, che non tiranneggia nel fare e riproporrà ciò che apparentemente si lascia, o il tempo del probabilmente, così presente in molta parte del mondo, dove l’uomo si affida alla propria volontà ed a quella del flusso del caso. Li sento presenti questi tempi e se, vivendo assieme ad altri, non sempre posso uscire dall’obbligo, sapere che posso vivere un mio tempo, mi regala una prospettiva diversa nella percezione di presente e di futuro.
Mi si potrebbe dire: illuso, non vedi ciò che perdi, non vedi che ti perdi? Ed io dovrei spiegare che non ho fretta, che progetto la mia vita e ciò che non ho fatto un tempo non lo rimpiango, perché allora era solo possibile, ma ora perché dovrebbe chiudermi la possibilità di fare, ed essere, con maggiore coscienza e gusto, senza l’obbligo di accumulare esperienze. L’esperienza adesso è vivere, non guardare l’orologio per sapere quanto sto vivendo, credo che sia per questo che si dimentica e ciò che si ripete sembra nuovo. E’ come avessimo dentro due orologi da leggere insieme, quello biologico e quello emotivo ed entrambi ci dicessero la stessa cosa, ovvero l’inutilità di rincorrere il tempo.












Sono sempre d’accordo con ciò che scrivi e mi piace tanto come tu lo descrivi.
Il tempo è connesso alla memoria, senza di essa il tempo e il suo senso non esisterebbero, sarebbe solo un susseguirsi di notti e di giorni. Il tempo lo facciamo noi e possiamo anche decidere di non aver bisogno di esso, che non perdiamo tempo se facciamo ciò che siamo.
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Il tempo lo facciamo noi e possiamo anche decidere di non aver bisogno di esso, che non perdiamo tempo se facciamo ciò che siamo.
Che bello questo tuo pensiero Marina, grazie 🙂
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Molto interessante la tua interpretazione del tempo , appena ti ho letto ho pensato -mi sa che devo rifletterci, com’è bello questo tempo –
I tempi mi sembrano tanti , il concetto del tempo lineare non basta , il tempo infinito ,mi permette di perdermi ad occhi aperti o chiusi , è musica sublime .Il tempo personale mi richiama al viaggio, ai ritmi , alle melodie , ai colori , alle forme , al profumo ,alla vita !
È che Il tempo vissuto senza fretta , torna e si dilata , è quello che ci prendiamo senza lancette ,è il tempo che ci parte da dentro per poi uscire fuori e incontrare altro e altri da noi . Al giorno segue la notte luce ed ombra …Esistono né sono uguali gli uni agli altri .
È necessario ed è meraviglioso seguire il flusso interiore che ci porta ad agire seguendo il nostro essere .Pensiero ,volontà , sentimenti ed emozioni , prendo le distanze dall’ansia.
Il tempo come ricordi ,a volte , mi giunge come passato che mi investe ! Non è semplice anche se la memoria è necessaria per costruire la propria identità.
Il viaggio già esperito è dentro di me , parto ancora, nella coscienza, giunge l’oblio , che non cancella il passato è il respiro nella coscienza che mi prendo seguendo il mio flusso agisco.
“Hic et nunc ” Respiro bene il tempo è un ossimoro …
Caro Willy, forse mi sono un po’ persa, il tempo è anche una stupenda opportunità .Buonanotte 💫
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buona notte Sossu, molti i discorsi che si dipanano da un unico centro, siamo noi e seguirli porta lontano ma ha la mappa per tornare. Grazie per le tue riflessioni 🤗
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