d’estate, il vicolo

Il vicolo, d’estate, ha finestre che sbattono
tovaglie e lenzuola stese,
biancheria intima nascosta come i sussurri la notte,
le stoviglie fanno il rumore del mezzogiorno e della sera,
come le voci che ascolto tra i voli delle rondini,
nel frullo dei pipistrelli che escono a sentire i muri.
D’estate tutto s’arroventa in questa piazza d’aria
che attende la notte,
come fosse un amore ripetuto e nuovo,
sente il vento come carezza mai data,
un dire nascosto e intriso di dolcezza.
Al mattino riprendono altre voci,
prima un cantiere,
poi il caffèlatte e il litigio,
mai finito, della coppia che fa piangere i bambini.
Quella voce che d’inverno il vetro trattiene,
ora urla, la rabbia di non essere ascoltata.

Un pensiero su “d’estate, il vicolo

  1. Willy questo vicolo ,uno spaccato vivo dentro di te, brulica d’amore . Che bello !
    A momenti erotico forse ho sbagliato termine?! …Felice giornata amico mio 🌹

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