abitudini e passioni

Uno dice: sono un buon camminatore e si riferisce ad esperienze passate, a quanto volentieri ha camminato, alle imprese piccole o grandi ormai lontane.E magari conosce la fatica del camminare, ma ne ha voglia?
Oppure uno dice: sono un buon amatore e lo dice per ciò che è stato fino al primo cilecca o fino al disinteresse per l’attività sessuale. Parla di un passato magari recente e soddisfatto e di quello che presume di essere ora.
Oppure uno dice: mi piace molto scrivere e lo fa fino al primo vuoto di senso, fino alla percezione del pretesto, fino alla pagina bianca.
Vale anche per l’apprendere e per chissà quante altre passioni che diventano competenze. Ho la sensazione che le passioni quando si spengono diventino abitudini e non di rado presunzioni. E che questo sia ciò che accade a quello che non è mestiere, forse bisognerebbe allora, coltivare il desiderio, impedirgli di esaurirsi nel limite, farne un motore per vivere in simbiosi con la necessità. Ma se in qualche milione di anni di crescita tutto questo non si è sviluppato non è che ci siano molte speranze. Certo non è così per tutti ma a quelli che trovano l’equilibrio tra desiderio e necessità non muta il gene e non lo trasmettono. E così ciascuno procede per suo conto cercando equilibri, presumendo, vantando e facendosi domande sulle passioni che scivolano nell’abitudine.

6 pensieri su “abitudini e passioni

  1. Bella riflessione Roberto ma, mi chiedo, davvero una passione può diventare abitudine? Se si spegne certo non si può più chiamare passione….non ricordo quale poeta scrisse che se non pensi alla poesia costantemente in realtà non sei mai stato un poeta, Certo altro è riuscire a farlo sempre degnamente: magari ci si può crogiolare nella fiamma che potrebbe essere invece diventato un cerino quasi spento ma, se si è felici così, perché non continuare? (forse per la scrittura è più semplice, nel senso che si può non leggere ciò che ci appare scialbo. Camminare può essere sostituito dall’ammirare un panorama: nel caso delle performance d’amore, può diventare materiale da romanzo 🙂 )

  2. Hai spiegato benissimo il motivo per cui mi ero presa un anno sabbatico dal blog e dalla scrittura in genere. La passione stava sfociando nell’abitudine e l’entusiasmo era scemato. 🙂

  3. @dopodilei: avevo scritto una risposta definitiva e fulminante poi il collegamento se l’è risucchiata e chissà in quale galassia è finita. In realtà volevo solo dirti che tu sei un poeta e ami la poesia, non è solo una passione, è un bisogno e i bisogni non si esauriscono mai né diventano abitudini. Mentre le passioni sbiadiscono, come gli amori e le competenze e ciò che sembrava eterno diviene un modo un po’ ripetitivo di faare le cose. O almeno io la penso così, ne ho sensazione e dubbio assieme. Comunque se si riescono a tenere assieme le passioni con la necessità del vivere si è capito tutto. O quasi. Diciamo quello che basta 🙂

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