Anche se mi riempie di bellezza, non riesco più a vedere il mare allo stesso modo.
Come quelli che non mangiano più tonno fresco, spengono il telegiornale all’ora di pranzo e non sopportano di sentirsi raccontare le difficoltà di chi ha.
Penso al freddo, all’acqua che stringe il corpo, al buio, al senso di speranza di chi lo affronta e sta fuggendo da qualcosa che un poco mi riguarda.
Ma c’è un senso di impotenza, di fatalità, che ci allontana e impedisce di vedere il giusto in ciò che accade. E così non vediamo più la pena di chi ci è vicino e nessuno vedrà la nostra.


Stesso identico senso di impotenza. Da un lato vedo la disperazione di chi scappa da guerre e privazioni diverse,e mi si strappa il cuore. Dall’altro noto l’incapacità, abbastanza frequente di chi mi vive intorno, di comprendere fino in fondo la cosa. Non so prevedere come evolverà il tutto. Ci si sente disarmati difronte a questo grande fenomeno umanitario
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Mare d’inverno in ogni stagione.
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Il mare d’inverno ha un suo fascino difficile da spiegare. O si ama oppure no. Io lo amo, perché spengo il televisore mentre mangio – telegiornale compreso.
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Sento che avete tutti ragione. Che la stessa ragione è fatta di piccoli tasselli e anche sapere che ciò che ci attornia e noi stessi, siamo parte di un modo non giusto di avere relazioni tra persone è solo un pezzo del problema. Non ho soluzioni, la consapevolezza porta a piccoli atti positivi, e il mare resta bello d’inverno.
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Preferisco il mare d’inverno a quello estivo, perché è solitario, il suo rumore infonde pace, permette di riflettere e ritrovare se stessi.
Quando è solo via di fuga e di morte…. è altro.
Non guardo la tv da 3 anni ormai e va benissimo così.
Con un sorriso
Ondina 🙂🙃🙂
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