nel web il liceo non finisce mai

Il web ha certamente un’azione rafforzativa per quella che, in occidente, è stata la generazione più fortunata della storia dell’umanità: niente guerre, una longevità crescente, benessere diffuso, mobilità sociale, scolarità disponibile e gratuita, ecc. ecc. Se una caratteristica di questa generazione è quella di non farsi da parte, in questo non poco favorita non solo dalla predisposizione naturale, ma anche dai provvedimenti dei governi, si può rilevare che anche questa è un’anomalia storica sia per le dimensioni, che per i modi, infatti precedentemente si facevano invecchiare precocemente i giovani (l’età della ragione e del conformismo) per sostituire la generazione precedente, piuttosto che mantenere giovani i vecchi. 

In questo il web, con la sua carica di liberazione e di alterità, è specchio e rafforzativo di una tendenza. Aiutati da questa rivalutazione dello scrivere come mezzo comunicativo, non pochi riscoprono vocazioni poetiche che sembravano finite con l’esame di maturità, altri liberano lo spirito critico proprio dell’età della discussione, per molti, emergono interessi e passioni insospettate, anche una leggerezza di sentimenti diventa possibile, amori che in altre età si sarebbero scartati, prendono consistenza e si svolgono mescolando reale ed immaginario. Insomma abbiamo i sintomi caratteristici dell’età nascendi, dove tutto è possibile, e tutto si sente, si scopre, si vive.

Questa virtuale età liceale ritrovata, soffre, o ha il vantaggio, di convivere con l’età cronologica: grandi speranze, grandi sensibilità, grandi dolori rimescolati con una vita svolta.  Nel riportare consistenza nelle vite, conta il discernimento, lo spirito critico, il fatto che la realtà irrompa costantemente, che l’intorno, la crisi dell’occidente tiri la camicia che spavaldamente si era lasciata fuori dei calzoni, però questa sensibilità ritrovata è un elemento del vivere, non l’unico cosicché, seppur prepotente, media, e il bagno di realtà mantiene aperta una porta di leggerezza, poesia, sentimento, speranza e malinconia. Non è poco per ora, poi le tecnologie e il cambio generazionale, comunque avverranno e la nuova generazione userà l’immateriale e il materiale, non come prosecuzione di una stagione della vita che non conosceva queste possibilità, ma piuttosto integrerà il tutto. Cosa ne verrà fuori è difficile da capire, se restasse più leggerezza, se la realtà intesa come duro confronto quotidiano che spesso esita in sopraffazione, si mitigasse, forse alla generazione più fortunata ed immemore, ne seguirebbe una consapevole della propria fortuna e perciò disponibile ad essere migliore. Potrebbe essere, speriamo.

Ogni tanto mi sogno la maturità, non ho paura dell’esame, non troppa almeno, mi pare solo una fatica immane che sembra non finire.

5 pensieri su “nel web il liceo non finisce mai

  1. Non lo so.. appartengo a quella nuova generazione che dovrebbe essere consapevole della propria fortuna e, se lo sono, è solo grazie ai miei vecchi che mi hanno insegnato il valore del sacrificio; quello loro, quando hanno messo al primo posto l’educazione dei figli e la possibilità di dargli un futuro, e quello mio perché, senza fatica, qualche volta le cose arrivano lo stesso ma non hanno lo stesso valore. Quindi, secondo me, sono la memoria ma soprattutto i valori che saprete e sapremo tramandare che decideranno il futuro di queste nuove generazioni, siano esse a maneggiare un aratro o un iPhone 5G, la solidarietà, per dirne una, è un valore che prescinde il mezzo ed io, a dar da copiare ad un amico meno fortunato, fosse anche durante l’esame di maturità, è una cosa che ho imparato solo crescendo.

  2. Come vedi,caro carissimo Willyco,mi alzo presto,anzi prestissimo anche quando mi trovo in vacanza? Le mie abitudini di ritmi naturali alternati a quelli acquisiti restano.Come prova di una “precisa” identità,nella libera “volontà a restarle fedele,nella maturità che con fermezza scarta dopo aver valutato,a pelle e crticamente,selezionato (consapevolmente), nell’agire per necessità.Una necessità essenziale ,forse anche con qualche residuato di cose ancora inesplorate,ma finalizzate sempre e comunque al riconoscimento di sè restandone fedele e,al di fuori da tutto.Critiche o giudizi altrui.
    Credo d’appartenere alle persone che navigano con la loro fantasia in modo morale,che non lascia sbrigliati i suoi istinti naturaliConosco ampiamente il valore del controllo perchè li ho educati.Educati a una scuola durissima.In questo sicuramente mi ha aiutato la ricerca delle mie intuizioni spirituali.Questo è sempre stato il mio traguardo.Il contenuto del mio essere,coltivato appunto nello schivare ogni piccolezza che si poteva trarre dal soddisfacimento degli impulsi,spesso anche meschini.(vendette,rivalse,competitività per non darla vinta,orgoglio che stupidamente non china la testa considerandosi anche capace di errori ecc.).
    Da qui il mio piacere.Un piacere sempre in crescita,giacchè il “desiderio” di operare su questa strada e per questa meta raggiungerla,era quel valore,fatto di “me” sul fondamento di una chiara volontà che armonicamente cerca la fonte del benessere solo in se stesso e non in altro/i.
    Credo di essere sulla strada che completa la mia umanità con quella dell’ideale .Da che cosa lo arguisco e sento?…Dalla semplicità che mi viene dallo scambio con me stessa e gli altri,nel redigere un vero bilancio della mia vita,nella volontà riparatrice,sempre che mi sia concesso,dalla pienezza del mio essere diventato un “bozzolo” da proteggere con ferma serena tranquillità.
    Il tempo non è poi così tanto quando si è arrivati a capire questo.E così che,anche il web può essere strumento e mezzo.A me principalmente,agli altri,forse,chissà, anche se poi non è così importante.Sono matura anche per affermare questo.Con naturalezza semplice che non chiede nè l’applauso,nè l’ approvazione senza per questo sentirsi saccente o presuntuosa,magari una “fuori coro”.Questo si.Del resto la sono sempre stata.
    Mirka

  3. @ Paolo: la speranza che la generazione di mio figlio sia consapevole e abbia la possibilità di interpretare a suo modo il mondo in cui viviamo, corrisponde alla speranza personale che se la mia generazione ha fatto qualcosa di buono, questo serva per tutti e non solo per noi. Sulla necessità di passare mano, di collaborare tra generazioni, questa è una mia fissa, mi piace pensare che ci sia continuità e crescita e che dare responsabilità ai giovani sia un vantaggio per tutti. Poi la tecnologia ha facilitato il suo uso anche per noi, e proprio dalle possibilità di comunicazione nuove ne è nato un’interpretazione della realtà certamente diversa da quella del passato. Credo che questo sia un vantaggio, un modo per essere socialmente diversi se si supera l’individualismo e si scoprono nuovi modi per stare assieme.

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