Al profumo dei tigli corrisponde una serenità inespressa, una luce verde che si fa strada tra le foglie, la necessità lieve del camminare lento e del guardar vedendo. Dentro e fuori.
Non esiste un’ essenza di tiglio che conservi tutto ciò, è necessario viverla questa stagione e ricordarla poi, se si vorrà, con qualche tisana d’inverno.
O, ancora, conservarne il ritmo vitale nell’andare lento sotto altri alberi che raccontino, evochino, ciò che è stato e ciò che si ripeterà.
C’è un passato che non muta nei lunghi viali di città. Le forme geometriche nelle vite acquietano. Il sapere che domani le cose saranno ancora al loro posto aiuta ad affrontare la notte.
E’ un senso del trascorrere che sta tra la nostalgia e la sicurezza d’un futuro.
C’è circolarità nel tempo. Accadrà di nuovo, troveremo tracce di noi nelle cose, ci sarà qualcosa che manca e qualcosa di possibile.
Un estate arriva, padrona del suo caldo, reca nuovi profumi e suoni, notte, umori, finestre spalancate. E voglia di lasciarsi andare perché il nuovo sia buono e ci trovi accoglienti.

Ho un tiglio proprio davanti a casa mia. Il profumo in certi momenti dell’anno è meraviglioso. Lo stesso non posso dire dell’appiccicume sulla mia macchina…
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