
Quella che sembrava una testa,
uno sguardo di minaccia,
si rivelò una tenda poco stesa,
gli occhi fiori blu,
pervinche o fiordalisi,
messi in file un po’ banali,
che la luce dipingeva
per mostrare del suo dire, un vero.
Il buio che inzuppava case attorno
sollevava solitudini discrete,
stirando le lenzuola della notte.
Bastò chiudere una persiana,
porre qualche domanda al vento
e, una ad una,
risposte sfilarono in parata.
Conosciute da buon tempo,
allegre, salutavano con mano,
le cullava il sonno,
e, incuranti di tempo e luogo,
furono sogni,
fino ad inaugurare la mattina.
Alzando la persiana,
venne alle spalle profumo di risveglio
e, la tenda, senza più volto e occhi
ora, offriva fiori blu contro la luce
e d’essa si gonfiava, ingorda,
fino a traboccarne i vetri.
Di risposte non v’era traccia,
dalle strade strepito,
che non pareva nulla,
solo il poliestere di finestre a fronte
occultava qualche pensiero,
desiderio
o ansie simile alle mie,
ed era troppo poco
per un sogno nella luce.
Forse le domande sono molto più intriganti delle risposte, aprono al possibile. Le risposte sono come certe porte, chiudono… e via tutto, curiosità, mistero, la magia del “può essere che…”
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È così Pat, ci sono mondi paralleli che alberga o in noi e non sono solo illusioni ottiche, ma timori e domande senza risposta. 🤗
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