
Forse è marocchino, sta in silenzio. Una felpa blu con scritto italia, in minuscolo. E’ controluce, le orecchie sono trasparenti al sole, ha vicino un donna. Libanese o siriana, rossa di capelli, probabilmente henné, e parla in continuazione. Lo circonda di chiacchere, gesticola, ride, a volte lo tocca per un attimo. Lui continua a stare in silenzio, con le sue orecchie al sole sorride appena. Deglutisce con frequenza. Ha un evidente pomo d’adamo, che si muove in continuazione, Su, giù, come una mezza sfera che accompagna un pensiero, un’emozione. E’ la tiroide dei magri per poco cibo. Penso deglutisca per digerire il torrente di parole che la sua testa sta mangiando. Per arginarla adesso parla un arabo dolce, con consonanti che diventano vocali per la voce che s’appoggia e le trascina cantando, poche frasi e si ferma. Adesso la donna sorride, ha denti belli, bianchi, anche la sua voce è dolce, a tratti bella, e riprende, decisamente torrenziale, ma tiepida. Tra i due non si sente né parentela, né attrazione sessuale, si vede una differenza d’età. Lei è curata, piacevole di viso ed aggraziata di corpo, veste leggera. Magra, ma non esile, giovanile nei gesti, con un vestire attento al suo corpo, il fatto che sia più anziana del ragazzo, emerge per differenza, potrebbe avere una quarantina d’anni, lui neppure venticinque.
Poi improvviso parte il bacio, lungo, sulla bocca. E’ stato il ragazzo, ha superato un tabù importante, non ci si bacia in pubblico nelle culture da cui provengono, ma forse vuole il silenzio, o la bocca, o entrambe le cose. Oppure è il treno che parte.
Forse.
Lei per un attimo lunghissimo è felice. Ad est il sole cresce nel giorno.
Basta questo, no?
Si che basta ! Lei per un attimo lunghissimo è felice . Lui ha superato comunque un tabù importante , il treno chissà se parte . Che bello ! Buona serata Willy 😊
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