L’inquietudine è questo uscir d’anni,
speranze e passioni,
come per pneumatici lisi da troppa strada.
E’ questa inquietudine che, da qualsiasi posto,
anzitempo mi porta via.
E’ il non essere appieno l’immaginato e il perseguito,
è l’attesa d’ una pioggia che non viene,
o il sole inquietante che raschia anima alle cose,
è la porta disegnata sul muro che non s’apre.
Sul cuscino qualche filo di riccio: anche stanotte i sogni eran brevi,
ma l’aria frizzante e poche stelle
hanno strappato un sorriso alla pelle nuda.
Sarà compreso l’abbraccio alle nuvole,
e il saltare da una macchia di sole a quella appresso?
I cambiamenti vitali che si sperimentano quando si raggiunge una certa età sono abbondanti. Il calo della mobilità si accentua e ci rendiamo conto di non essere più gli stessi di ieri. Più che una poesia è il riflesso di una realtà ed è per questo che mi identifico con i tuoi versi.
Il coro, una meravigliosa esperienza musicale. Un pezzo meraviglioso da godere appieno.
voler essere quello di domani e per questo preparare l’oggi con una sicurezza nuova. Penso sia tutto qui ciò che deve maturare. l coro è per me una esperienza passata che mi ha dato moltissimo e un piacere che continua. Grazie Manuel
Che meraviglia!
Grazie Paolina 😘
Willy caro che belle considerazioni, con immagini poetiche e riflessioni profonde .
A volte i cambiamenti si avvertono repentinamente . Così ci si sente diversi abbastanza da fare fatica a trovare un nuovo equilibrio .
In parte dipende da situazioni personali e prepararsi .
Immaginare ad occhi aperti aiuta la mente e il corpo .
La fragilità compare come il desiderio e la fatica di sentirsi più sereni o semplicente più calmi . Allontanare gli affanni . Forse sono andata da un’altra parte … Buona giornata
Penso, cara Francesca che tu sia andata dalla parte giusta e che tu abbia aggiunto ulteriori morivi di riflessione. Grazie e buon pomeriggio 🤗