Le notti in cui si attendono i risultati elettorali, sono sempre strane. Se sei nella sede del candidato, guardi i visi, e nella luce che si fa impietosa, vedi la sconfitta o la vittoria, e senti la tua sul viso anche se non ti vedi. Poi pensi che da queste parti accade più spesso di perdere, sopratutto se hai scelto, da sempre, la parte in accordo con le tue idee. E dopo un’ora e mezza o anche prima, sai già com’è finita, però ancora non te ne vai perché speri che qualcosa cambi. Magari arrivi a mattina e i pensieri si svuotano man mano di contenuto, anche la tristezza, se c’è, si trasforma e diventa esame di coscienza e poi si anestetizza. È così anche stanotte, solo che contrariamente a molte precedenti notti uguali, domani non assomiglierà a ciò che hai vissuto. Il bilancio della vittoria o della sconfitta riguarderà il futuro di chi resta e di chi se ne andrà. Ma chi è nato salmone cosa può fare se non risalire la corrente.
Comunque sempre un elettrizzante esperienza..almeno qualche “annetto” fa….
Hai ragione Marta, forse dovrei farmi di altro 😊
Beh! ha ben descritto le sensazioni che si provano man mano che i risultati appaiono chiari: vittoria o sconfitta.
Oltre che da semplice elettore, io invece conosco questa fase dal versante degli uffici elettorali. Credo sia tutta un’altra cosa, anche se altrettanto lunga, laboriosa e di necessaria attenzione….. 🙂
Un sorriso, buona Festa della Repubblica, Will,
ciao
Ondina
buona festa della Repubblica e dell’Italia, Ondina, perché a volte ci si scorda che avere un paese permette di essere cittadini del mondo. 🙂