Di tanta sicurezza che vedo attorno, capisco solo l’insicurezza su cui si poggia e la paura che tutto crolli se s’indaga appena. Preferisco la coscienza del proprio limite, che include la fatica del dubbio, la battaglia che si combatte per il giorno, dove la sera è un premio, l’esitare della strada e la soddisfazione del giungere, il bisogno di ripartire. Si contrappone l’ansia vacua d’immortalità con la coscienza del giorno, e commuove la bellezza della rosa, gloriosa del suo esserci, nel flusso del divenire.
la più bella canzone di Paolo Conte
il più bell’amico di me 😉
Le tue parole hanno interpretato benissimo il mio pensiero, grazie Will.
Considerato ciò e per lo meno, nella fatica del dubbio, non sono sola 🙂