Quel vantaggio che ti faceva dire –lei, la giovane- è poi sfumato col tempo. La superiorità d’aver visto di più si scioglie con gli anni. Ma non ci si pensa quando è ora, e adesso che l’età non conta, avreste da parlarvi, ma non si può più. Del resto l’avete fatto poco anche allora: erano più le cose della vita che parlavano per voi. Tu eri ribelle e lei no.
Ricordi? ce lo siam detti che un tempo si parlava poco: c’era pudore dell’io e del sé. Ma i gesti, quelli sì, parlavano. E mentivano molto meno.
Pensando alle mie storie, capisco come posso i giovani. Le ragioni non sono mai le stesse, tranne alcune, come allora. E sono importanti perché è la vita che ci tiene assieme. La giovinezza ti si rivolta contro se non condividi e con l’età questo diventa difficile per alcuni, ma non per me.
Come cantavi piano: a conquistare la rossa primavera.
E c’era sole ed era d’aprile.
E sorridevi.
La superiorità di avere visto di più si scioglie con gli anni, anche se è un privilegio acquisito a cui dispiace rinunciare. Un certo vanto si perde perchè l’avere visto tanto non è garanzia di un ‘di più’, dipende dalla vista, dipende da chi oltre a vedere guarda e da come guarda. Conosco vecchi ottusi e giovani che hanno sondato le profondità ed è un piacere imparare da loro.
Le ultime tre frasi unite al ricordo e a
non ci si pensa quando è ora, e adesso che l’età non conta, avreste da parlarvi, ma non si può più sono estremamente commoventi…
Checepossofa’ se mi sollevi questo Will? 🙂