Da qualche parte nascerà il mondo nuovo,
non dubitatene.
Scorre nel sangue,
s’ annida nei pensieri,
la realtà lo alimenta e lo fa crescere.
Sarà con noi oltre la convenienza,
oltre la cupidigia,
oltre l’egoismo.
I sentimenti hanno misura
solo nell’uomo senza amore
assieme diventano fiume e mare.
E’ un bisogno di vita,
non un desiderio e così emergerà,
prima, come grido di pochi,
poi crescerà
e dilagando farà battere i cuori,
scaldare le tempie.
Farà esercitare le intelligenze,
per mostrare l’evidenza a chi non vuol vedere.
Del resto vediamo, subiamo, sentiamo cosa produce un capitalismo senza dialettica.
Lo viviamo nell’ambiente che si deteriora E ci rifiuta, nel lavoro che manca, nelle crisi che non trovano soluzioni, nel distacco sempre più forte tra chi ha e chi non ha.
Lo sentiamo nei diritti che si affievoliscono, nell’uomo che conta meno del denaro, lo vediamo nella diseguaglianza che cresce, nella povertà senza riscatto, nella ingiusta lotta tra poveri per strapparsi un diritto.
Perché consumata la democrazia, il rispetto, la dignità degli uomini, il denaro lucra sulla crisi, sulla salute, sui settarismi, sull’intolleranza.
Nascerà da qualche parte, avrà un nome antico, rivoluzione, e parlerà ancora con parole antiche: uguaglianza, fraternità, libertà, ma tutto sembrerà nuovo a chi lo vivrà.
Non è una speranza, è una certezza, è sempre stato così, la storia non si ripete ma obbedisce alla spinta verso l’essere assieme, verso il costruirla assieme.
Non prevalebunt è l’equivalente del no pasaran, sempre le stesse parole, sempre gli stessi bisogni.
Profondi, radicati, incoercibili, certi.
Grazie per il tuo post così pieno di realistica speranza. Vicky.
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Siamo rane, tante, gettate nel pentolone.
Abbiamo avuto tutto facile, comodo, ieri: eppure sentiamo che l’acqua comincia a intiepidirsi. Ma va bene così, finché restiamo come zombie, convinti che sia soltanto il futuro che avanza.
Se però almeno una di noi capirà che l’acqua non è più tiepida ma brucia, ed è riuscita a saltare fuori, non sarà troppo tardi per farlo capire anche alle altre.
E troveremo un altro mondo, lo sentiremo “casa”, e capiremo finalmente cos’è quel sapore antico che contiene la parola “Rivoluzione”.
Buonanotte Willy✨️
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Hai ragione Frida, rane che non vogliono pensare di essere in pentola. Come sempre saranno i fatti ad agire sulle coscienze e a mostrare la realtà. Sarà più difficile di altri momenti della storia ma accadrà, accade. E spero sia prima di quanto pensiamo. Grazie Frida 🤗
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È un pensiero forte che condividiamo, e desidero che come dici, accada il primo possibile. Grazie a te, serena giornata. 🙂🍁
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Questa poesia respira come un vento che arriva da molto lontano, eppure parla con la voce di adesso. Si posa sulla pagina con la forza calma di chi non vuole predicare, ma ricordare: ricordare che ogni epoca conosce la sua soglia, il punto in cui l’umano torna a cercare una lingua più vasta di quella del mercato, un ritmo più ampio di quello dell’utile. Il mondo nuovo non è un miraggio: nasce “nel sangue” e “nei pensieri”, come un organismo che cresce dentro le faglie del presente. C’è un tono quasi biologico nel modo in cui racconti la trasformazione: la rivoluzione non come gesto eroico, ma come fisiologia, un respiro che prima è dei pochi, poi diventa dei molti, e infine dilaga come acqua che ritrova il suo mare. Bella la speranza! Ciao, Willy. Serenità.
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Grazie Nadine, il tuo commento non solo è bello ma mi dona la certezza di non essere solo un sognatore. È la biologia del sociale che impedisce al male di diventare l’unica alternativa. L’umano esce, riconosce, si rafforza. Noi viviamo il momento e vogliamo l’eternità ma è proprio l’organismo collettivo che la dona con i suoi anticorpi contro l’auto distruzione. Che sia un buon pomeriggio 🤗
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In questo periodo non riesco molto bene ad essere fiduciosa nel futuro
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😦
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