75 anni di speranza senza mutare il mondo

Ormai certe notizie non riesco più a leggerle, c’è un limite al sapere quando si sa che l’orrore corre e che non c’è più pietà. Mi chiedo come quei soldati, quegli uomini riescano a non vedere ciò che vedono, a fare ciò che fanno. Quale ideologia stravolga così tanto l’umanità, ciò che si è considerato giusto, rispettoso delle vite.

Noi viviamo lontani e vicini e percepisco una dimensione di disillusione nel futuro, che si è interrotta l’attesa del meglio e con essa la sospensione del giudizio. Sostanzialmente con il mutare dei governi non è mutato nulla per l’umanità crudele ma anche per gli aventi bisogno di una prospettiva positiva che cambi la visione del mondo e nel piccolo, la situazione del lavoro, del benessere familiare, mentre i furbi traccheggiano come prima. Si va consolidando e purtroppo accettando, la novità del presidente del consiglio, donna di destra destra, che porta avanti una politica liberista di destra, con continui annunci di distrazione dimassa a fronte di una realtà pessima, nazionale e internazionale. Provate a pensare a cos’era l’Europa fino al Covid, pur con le sue crisi e iniquità era un protagonista della politica internazionale. Ora non esiste più un leader, una nazione guida, un patto di crescita mentre ci sono nazioni un tempo traina ti in recessione, la Brexit è stata derubricata da problema continentale di libero scambio, la dipendenza e l’ossequio verso gli Stati Uniti si è trasformato in appiattimento politico e industriale. L’Europa è un insieme di stati dipendenti che accettano l’idea della guerra e della propria distruzione. Pazzia, ancora pazzia oltre l’inanità.
La politica nazionale d’opposizione è sempre in frenesia elettorale e mai attenta al cambiamento delle necessità di chi è in sofferenza. I silenzi del presidente del consiglio sulle derive para fasciste vecchie e nuove, sono ancor più evidenti nel clamore competitivo delle singole forze di questo governo e la narrazione fluisce nel disincanto di una opinione pubblica inerte e atona. Si capisce che ciò che si decide in Italia al più compiace i mercati, segue la corrente ma non la dirige. Se si pensasse a ciò che si spegne e a ciò che si accende, in termini di speranze di futuro positivo il bilancio sarebbe impietoso dal punto di vista del cambiamento. Continueranno a darelper tutti, i soliti noti.
Sostanzialmente, oltre la deriva di destra culturale e ideologica, il governo è neoliberista come purtroppo quelli che l’hanno preceduto, ma con una accentuazione nuova che toglie la speranza di cambiamento:accelera la privatizzazione dei diritti, muore lo stato sociale e questo avviene con la sola protesta del sindacato. È neppure tutto, mentre l’opposizione non riesce neppure a contrattare un salario minimo di 9 euro. Gli aventi bisogno avranno sempre più bisogno e meno prospettiva di mutare le loro vite. Se si pensasse a ciò che si spegne e a ciò che si accende il bilancio sarebbe impietoso dal punto di vista della partecipazione.e solo una rivendicazione radicale dei diritti e della dignità dovuta a ogni uomo di questo Paese, di questa Europa, di questo mondo potrebbe ridare speranza. Si celebrano i 75 anni della dichiarazione universale dell’O.N.U. per la pace e i diritti umani ma ciò che accade nel mondo, a Gaza, è morte, distruzione di speranza e di vita, è il fallimento di una speranza.

75 anni di promessa di eguaglianza, di riconoscimento di diritti fondamentali alla vita e alla dignità di ogni essere umano spente nelle mura, nei reticolato, nelle avi affondato, nelle frontiere bloccate alla pietà, nelle bombe intelligenti, negli odi a cresciuti, delle diaspore e nei genocidio, nel benessere stivato dove non c’è bisogno, nella realtà occultatano, mutata, smentita, resa virtuale così il dolore altrui non si percepisce. Non c’è nulla da celebrare se le parole non diventano sostanza e vita, dignità e possibilità concreta di esistere. Non si può celebrare nulla se l’ingiustizia, l’arbitro, la discriminazione regnano e regolano i rapporti tra stati e tra uomini.

Ogni parola diviene ipocrisia, ogni fascismo, dittatura, libertà violata, compatibile con una politica che mistifica la realtà e pone la domanda:volete ciò che avete oppure che vi sia tolto?

2 pensieri su “75 anni di speranza senza mutare il mondo

  1. All’epoca, nella qualle sono approdata in queste meravigliose terre, dilagnate oramai, non dico che tutto fosse fiorito, ma quello che se percepiva era il fatto che ancora si poteva portare avanti una vita “dignitosa”, faccio riferimento a aspetto sociale in generale. Trovare una Sanità pubblica d’un livello quasi unico, della quale in quel momento non avevo bisogno, e che oggi dopo tanto tempo, ahimè ne ho bisogno, me ne rendo conto che le priorità, con il passare degli anni sono state literalmente modificate per non dire tal volta, eliminate, liquidate. Ed è veramente triste, un paese, oggi, anonimo, senza personalità di fronte a USA oppure all’ONU, condivido il fatto che non ci sia niente da festeggiare. Perché hanno loro in primis perso la battaglia, sono falliti. Un piacere, sempre leggert. Buonanotte Willy 🤍🍂

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  2. Pingback: . . . è il fallimento della speranza . ☘️ . | iwantyouhappy

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