Posted on willyco.blog 25 ottobre 2015
Dove ora fiorisce la camomilla,
l’accompagna il timo selvatico, e il cardo piumoso,
così le bacche sfolgorano
più rosse tra le pietre.
Dov’era la trincea
ora è profumo d’erbe d’autunno ,
e più avanti, sul ciglio d’infinito,
l’avamposto diruto
ancora guarda la piana.
Attorno, schegge di bianco puro calcare,
nel silenzio d’antiche granate non conta di chi fosse in quella ruga, che il declivo conquista
ricoprendo di fiori e rami spinosi,
ma lontano gli azzurri monti
e la pianura avvolta di bruma, hanno accolto allora gli sguardi
e ancora nell’aria c’è traccia
d’antica paura e speranza.
Nei giorni di limpido freddo,
luccicava l’orizzonte d’acque e riflessi, ,
ed era la bellezza
inconsapevole e cruda,
a stringere nel pugno il cuore
e la vita.