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Forse l’ho anche sognato,
ma stamattina luccicava il sole sui tetti,
e sotto file ordinate di coppi cosparsi di perla.
le case eran mute.
Un’impalpabile forza gentile era sparsa nell’aria,
le finestre raccoglievano l’ultimo sole d’autunno,
tutto era fintamente indifferente,
e dietro i vetri persone intente e distratte.
Sembrava di cogliere discorsi rimasti sospesi,
parole indecise,
l’attesa di un senso che includesse il mattino,
mentre fuori l’aria, intrisa di luce, interrogava,
ma la domanda era sepolta
sotto strati di finta meraviglia.
Forse stanotte, verso il mattino, ho sognato d’essere pittore,
e con un pennello appuntito
tracciavo arcobaleni di bianco.
…l’incanto delle cose\case mute dove tutto pare possibile .attesa dell’attesa è bella .sospensione
ciao Willy
.marta
Nel reinterpretare il dialogo delle cose, oltre l’evidenza distratta, si apre il piacere di un’attesa senza oggetto. Che cosparge di buono.
Buon dì di festa .marta
meraviglioso Jaroussky
vero. 🙂