il blues del flaneur

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Finito il mattino.

Una sorsata lunga, con un colpo di tosse. Succede agli ingordi di vita d’aver bisogno d’aria e di espellerla con violenza. Preparare il pranzo, un rito, una sicurezza. Bricola per la barca. Musica di sottofondo, orecchiette ai broccoli, polpette al sugo. Buone. Così il vino rosso e i pensieri che saltano. Come su un torrente in montagna: da un sasso all’altro, con timorosa allegria. Si apre il pomeriggio, mettere in fila sogni, pensieri, desideri. Lavoro, obblighi. Eh sì ci sono anche quelli nella vita del flaneur. Guardarsi con benevolenza, lisciare il pelo al gatto e leggere ciò che è scritto. E ciò che è scritto è ciò che ciascuno scrive. Fa sentire liberi questo. Si può dire di no, oppure sì, e c’è una sottile soddisfazione nel farlo. Conformarsi a sé. Lasciare che il pensiero corra e pensare a chissà che.

Pomeriggio.

https://www.youtube.com/watch?v=kwC1Wb-qUJY

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