La forma delle cose non è, sai, l’apparenza, ma il succo che contengono. Occorre pazienza per una goccia, gusto pulito per assaporare, attenzione e tempo.
Il tempo comune è sempre poco, così sembra, ma il tuo non è così arrogante, si stende lento, si dipana secondo le tue mani. Mani fatte di pensieri, di gusto, mani che accarezzano le cose, le aprono e con occhi bambini si lasciano sorprendere.
Mi piace che tutto rallenti in una carezza timida che percorre un oggetto. In questa sapienza c’è il trattenere il tempo anche di chi guarda. L’ ho imparato per mio conto che i minuti s’allungano e s’accorciano, ma altrove, senza sentire prima dov’ essi fossero diretti. E non importa dove vanno i minuti, anche quello ho imparato, quando mi piaceva distillare.
E già c’era la pazienza che è gusto dell’attesa. Ma tu conosci la lingua delle cose, il loro parlare sonoro al tatto e al cuore.
Bella! Leggo tra i tag che questi pensierini li hai messi fra le lettere senza indirizzo. Presumo allora che tu l’abbia inviata a S.Lucia,a un sogno o a una donna immaginata,o semplicemente persa in rete affinchè grazie al web,la raccolga e…ne faccia cosa?…
Comunque sia,è piacevole pensare che ci siano ancora delle persone adulte, capaci ancora di sognare,magari anche di giocare come si faceva quando si era bambini.Bianca 2007
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Tenero e dolce questo omaggio, Will.
Sembrerebbe dedicato ad una persona che usa le mani per creare e modellare mentre tu sei rimasto incantato ad osservare …
ma anche no.
Buona serata 🙂
Ogni carezza per fermare, rubare.
Infine restituire.
Ciao Willy
sei un osservatore attento will. bella questa sensibilità del cogliere sfumature non visibili ai più